ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

LIBERO SPAZIO ALLE ASSOCIAZIONI

Finalmente dopo tante attese oggi abbiamo appreso che nella giornata di ieri è stata ratificata in giunta la richiesta di assegnazione degli spazi dello stabile ex-Telecom di Via urbino 18 per i quali era in corso da più di un anno la trattativa con l'amministrazione Comunale.
La concessione rispecchierà fedelmente il nostro progetto che si basava sull'assegnazione e utilizzo per le nostre associazioni della metà dello stabile più la creazione di una sala dibattito per la capienza di un centinaio di persone e la restante parte ad altre associazioni che devono comunque essere in linea con il progetto globale.

L'assessore Stecconi e il Geom. Di Berardino, come già stabilito nell'incontro in comune di lunedì in presenza del Sindaco Sturani e vicesindaco Simonetti, hanno ribadido l'impegno a presentare entro 15 gg. il piano dei lavori e dei costi e di procedere subito con l'avvio delle opere di manutenzione che dovranno essere ultimate per gennaio 2008.

L'ambasciata dei diritti, l'associazione Libera.Mente, il collettivo studentesco Metropolis, YaBasta Marche e la polisportiva antirazzista Assata Shakur, soddisfatte degli obiettivi raggiunti, ritengono fondamentali per lo sblocco della situazione l'iniziative intraprese in questi giorni dall' occupazione dello stabile alla successiva trattativa con l'amministrazione comunale alla decisione di non utilizzare l'immobile ma rimanere in presidio nel giardino.

In forma di tutela e di garanzia degli accordi presi e per monitorare lo stato e i tempi dei lavori, le 5 associazioni nella riunione di ieri sera (martedì 30 ottobre) hanno deciso di mantenere comunque un presidio di una o due volte a settimana nel giardino affinchè l'immobile non verrà ufficialmente consegnato.

Un ringraziamento particolare va a tutte le numerosissime persone che in questi giorni ci hanno sostenuto e ci sono state affianco


Il nostro progetto:
PUNTI CHIAVE - lo spazio sarà: Autonomo e Autogestito, Antifascista, Anti-razzista, Apartitico, di Ripudio alla guerra, di Democrazia partecipativa, di Difesa del territorio;
IL NOME: sarà identificativo del luogo dove si svolgeranno le attività e non rappresentativo delle associazioni e degli avvenimenti;
OBIETTIVI:
- creare uno spazio aperto e fruibile da tutti (bambini, anziani, migranti ecc.);
- far diventare lo spazio un luogo di aggregazione, aperto all'espressione e alla progettualità;
- coinvolgere tutta la cittadinanza a partecipare attivamente sulle scelte del nostro territorio;
- creare una cultura basata sull'antirazzismo;
- incentivare e diffondere prodotti free e software open source per far sì che tutti abbiamo libero accesso all'istruzione, all'informazione e all'informatizzazzione;
- promuovere, proporre e diffondere economie e politiche ambientaliste;
- incentivare e diffondere la pratica dello sport come elemento di aggregazione;
- contrastare ogni forma di repressione e proporre reali soluzioni alle problematiche sociali.
COSA FAREMO:
- sportelli informativi e di consulenza legale gratuita (già attivo con l'ambasciata dei diritti);
- sala multimediale;
- allestimento di mostre;
- proiezioni;
- incontri e dibattiti;
- istituzione di tavoli di confronto con i cittadini e con gli enti locali;
- corsi e aggiornamenti;
- organizzazione di iniziative ed eventi sportivi;
- realizzazione di eventi antirazzisti.
Continua...

SPAZIO LIBERO- INCONTRO IN COMUNE

Questa mattina una delegazione si è incontrata in Comune con il Sindaco Sturani, il Vicesindaco Simonetti, l'Assessore al Bilancio Stecconi e il Geometra Di Berardino per discutere in merito all'occupazione dello stabile di Via Urbino 18 dove è in corso, dopo un accordo con il Vicesindaco, un presidio permanente nel giardino che si protrarrà sino a martedì 30 ottobre data in cui la Giunta Comunale deciderà se assegnarci o meno i locali.
L'incontro si è svolto serenanamente ed è servito soprattutto per illustrare in dettaglio al Sindaco l'iter che stiamo portanto avanti da più di un anno e il progetto elaborato per lo spazio che oltre a coinvolgere le associazioni interne è fondato principalmente a relazionarsi e ad aprirsi al quartiere e a tutti i cittadini.
E' stato verificato su carta il progetto e valutati i lavori che devono essere effettuati internamente che riguardano principalmente la messa a norma dell'impianto elettrico e di riscaldamento.
Come da sempre, abbiamo ribadito che è nostra intenzione regolarizzare la posizione e stipulare da subito un contratto di locazione.
Riteniamo che l'incontro sia andato bene pertanto speriamo che l'esito di decisione della Giunta sia positivo.
Nel frattempo le 5 associazione questa sera saranno in riunione nello Spazio Libero per decidere come proseguire.

Continua...

rassegna stampa Spazio Libero

Resto del Carlino
30 ottobre 2007
‘Papocchio’ ex Telecom
Stanno tutti alla finestra
La sede promessa a centri sociali e Croce Gialla
(IERI IL VERTICE Il Comune si è mostrato possibilista con le associazioni, ma ora la parola spetta alla Giunta)
Sull’occupazione del terzo piano del palazzo ex Telecom di via Urbino, oggi la giunta comunale decide se affidare il plesso alle associazioni che da oltre un anno aspettavano una risposta o scegliere una soluzione alternativa.La Croce Gialla sta alla finestra, pronta a subentrare. Un ‘papocchio’ quello provocato dal Comune che nel 2006 ha promesso il terzo piano di quell’edificio a gruppi come «Ambasciata dei diritti», «Assata Shakur». Poi l’autunno scorso ha ceduto i primi due piani alla Croce Gialla iniziando a discutere con la medesima associazione di volontariato la possibilità di dare in gestione anche il terzo piano, quello conteso da sabato scorso. Riassumendo, si può dire che le associazioni occupanti abbiano preso il toro per le corna e sembra sempre più probabile che questa strategia alla fine possa pagare. Ieri mattina, infatti, l’incontro tra il Comune e i rappresentanti delle associazioni occupanti è stato positivo per quest’ultime: «Il vertice (erano presenti il sindaco Sturani, il vice Simonetti, l’assessore Stecconi e il geometra del Comune Di Berardino) è stato tranquillo — spiega Milvia una portavoce delle associazioni riunite —. Gli amministratori ci sono sembrati possibilisti. Un incontro preparatorio alla giunta in cui noi abbiamo rispiegato i contenuti del progetto presentato otto mesi fa per i lavori interni e per gli allacci. Abbiamo anche proposto di farci carico dei lavori e metterci d’accordo in un secondo momento per le spese sempre col Comune. Se la giunta decidesse di non concederci quello spazio noi ce ne andremo, ma strade alternative all’occupazione simbolica non ce n’erano. Noi vogliamo entrare in quei locali perché sono funzionali al nostro progetto, perché allora fu il Comune a proporcelo, perché è in un’area densamente popolata da stranieri e ci permette di lasciare l’attuale sede di via Scrima troppo piccola (16 metri quadrati). No, nessuna occupazione, anzi un regolare contratto d’affitto. Attorno a questa ‘occupazione’ c’è stata troppa confusione che influisce sulla gente, sulla cittadinanza del posto. Quello che dovrebbe nascere lì non è un centro sociale, non ci saranno concerti, solo uno spazio dedicato prettamente agli stranieri, per i loro diritti per aiutarli ad una convivenza migliore».Pierfrancesco Curzi
29 ottobre 2007
L’«OCCUPAZIONE» IN VIA URBINO Presidiato il cortile «Il sindaco dia risposte»
OGGI L’INCONTRO con il sindaco, domani la probabile decisione.
I giovani dell’«Ambasciata dei diritti», di «Assata Shakur», di «Libera.mente» e del «Collettivo studentesco Metropolis», aspettano questi due appuntamenti per sapere se potranno avere dall’Amministrazione comunale l’utilizzo dei locali del terzo piano dell’ex palazzo Telecom di via Urbino. L’«occupazione» dell’immobile attuata sabato mattina si è di fatto conclusa dopo poche ore con l’intervento del vice sindaco Simonetti: «Abbiamo accettato le sue proposte e, quindi, siamo usciti presidiando il cortile dello stabile. Oggi dovremmo avere l’incontro con il primo cittadino — spiegano i ragazzi —. Sarà l’occasione per spiegare che è trascorso un anno e mezzo da quando abbiamo chiesto l’utilizzo di quel piano dell’edificio. Abbiamo anche realizzato un progetto per il suo utilizzo. Però in tutto questo tempo nessuna risposta. La decisione definitiva dovrebbe arrivare domani al termine della riunione della giunta comunale. Aspettiamo l’esito». Di sicuro è una grana per l’Amministrazione visto che la Croce Gialla ha chisto l’utilizzo dell’ex palazzo Telecom che è confinante con la loro nuova sede.
Corriere Adriatico
06 novembre 2007
Bugaro: “Via Urbino, intervenga il prefetto”
ANCONA - Critica serrata da parte del forzista Giacomo Bugaro, consigliere regionale, sulla questione dell’occupazione da parte delle associazione dei centri sociali dei locali di via Urbino. Bugaro accusa l’amministrazione di connivenza “con gli estremisti di sinistra dei cosiddetti “centri sociali” che occupano gli immobili pubblici al grido “la proprietà è un furto” e l’esproprio proletario è un diritto inalienabile”. La critica parte dalla scoperta di alcuni residenti di via Urbino “ai quali - continua Bugaro - il sindaco Sturani aveva garantito che i locali dell’ex Telecom non sarebbero stati assegnati ad una associazione della sinistra radicale ma ad un benemerito sodalizio che si batte per i diritti civili. La verità (e la relativa bugia di Sturani) è però purtroppo emersa dopo che tali estremisti hanno attuato la loro “democratica okkupazione” della pubblica proprietà”. Qui Bugaro parla con toni allarmati: “L’associazione in questione, denominata “Ambasciata dei diritti” fa parte a pieno titolo del variopinto arcipelago dei famigerati “centri sociali” che in tutt’Italia rappresentano, un pericolo costante all’ordine pubblico e al quieto vivere dei cittadini”. Per Bugaro, il segnale è preoccupante se affiancato a una serie di problematiche legate alla sicurezza cittadina: “Non bastavano i problemi legati alla micro e macro criminalità e al cronico disagio sociale del quartiere: il sindaco di Ancona ha ritenuto che anche i cittadini di via Urbino – dopo quelli di Vallemiano e dell’Aspio – devono subire la convivenza con i centri sociali dell’estrema sinistra. Forza Italia, dal canto suo, farà invece tutte le azioni necessarie presso la Prefettura al fine di sollecitare un intervento urgente delle forze dell’ordine a garanzia dei ceti deboli che la giunta Sturani ha smesso, da tempo, di tutelare”.
mercoledì 31 ottobre 2007
E’ la nuova sede delle associazioni giovanili Ex Telecom, tutto risolto
ancona - Ora è ufficiale in tutto e per tutto: l’ex Telecom di via Urbino è la nuova sede delle associazioni giovanili, ora ospitate in piccolo locale in via Senigallia. Non si tratta di un centro sociale, sottolinea l’amministrazione. La giunta, ieri, ha dato mandato agli uffici di mettere a punto il progetto di ristrutturazione dei locali (nello stesso complesso della Croce Gialla), che riguarda gli impianti elettrico e termico e la divisione interna degli spazi. Il progetto sarà pronto in qualche settimana, poi i lavori. Le associazioni avevano occupato il locale perché il Comune con cui stavano trattando traccheggiava.
lunedi 29 ottobre 2007
L’occupazione in via Urbino continua.
Incontro dal sindaco per il centro sociale
ANCONA - Sabato sera di presidio nel locale di via Urbino che deve diventare un centro sociale. E ieri ancora occupazione, con pranzo domenicale con grigliata e menù da leccarsi i baffi. Continua l’offensiva degli antirazzisti, che incalzano l’amministrazione comunale per aver la disponibilità dell’edificio del Piano. Oggi è previsto l’incontro in giunta, con il sindaco. Si vedrà se il faccia a faccia produrrà gli effetti sperati. Danno seguito alla loro iniziativa gli esponenti dell’Ambasciata dei Diritti, della Polisportiva antirazzista 'Assata Shakur', dell’associazione Libera.Mente e del Collettivo studentesco Metropolis, che sabato mattina hanno occupato una sede in Via Urbino ad Ancona da tempo oggetto di una trattativa con il Comune. “Da più di un anno - si legge in una nota delle associazioni - stiamo chiedendo all’amministrazione comunale un posto adeguato dove possano trovare cittadinanza tutte le istanze di questa moltitudine, un luogo aperto alle idee e al sogno di un altro mondo possibile. Dopo decine di incontri inconcludenti pieni di promesse, per non compromettere ulteriormente le nostre attività paralizzate dall’incertezza del futuro, abbiamo deciso di aprire e restituire alla città uno spazio inutilizzato da anni da colmare di voci, colori, pensieri e progetti”. “Un luogo - affermano le varie anime del movimento - dove possano trovare cittadinanza tutte quelle realtà che sono ora costrette ad elemosinare spazi a un’amministrazione spesso sorda o, peggio ancora, ai privati”.
Il blitz al civico 18 di via Urbino, ex sede Telecom, ha preoccupato residenti e Croce Gialla, ospitata nello stesso edificio. “A me stanno bene tutti gli affittuari del Comune - ha spiegato il presidente Alberto Caporalini -. Dobbiamo però sapere bene come stanno le cose e chi ha dato vita a questa occupazione abusiva”. C’è solo una porta divisoria con quel locale, i due plessi sono in comunicazione con una scala mobile. Caporalini avverte: “Dobbiamo sapere con precisione chi c’è dall’altra parte”.

28 ottobre 2007
Occupato il locale di via Urbino.
Intervengono vigili e polizia, anche i residenti contro

Il centro sociale fa tremare la Croce Gialla

ANCONA – Le associazioni antirazziste cercano ‘casa’ in via Urbino tra le proteste di Croce Gialla e residenti. Il futuro dell’edificio ex Telecom di via Urbino 18, lo stesso immobile dove opera la Croce Gialla, è un caso politico che il Comune di Ancona dovrà risolvere (della questione si parlerà nella giunta di martedì prossimo). Ieri intanto i rappresentanti di alcune associazioni, l’Ambasciata dei diritti, la Polisportiva antirazzista ‘Assata Shakur’, l’associazione Libera.Mente e il Collettivo studentesco Metropolis, hanno occupato l’area antistante i locali del vecchio immobile di via Urbino acquistato per due terzi dalla Croce Gialla e per un terzo dal Comune. I giovani sono rimasti nello spazio esterno, l'area di proprietà del Comune, che è stato oggetto di pulizia e di presidio per tutta la giornata. Obiettivo dell’operazione portare all’attenzione pubblica il problema degli spazi e le eccessive lungaggini della politica nel dare risposte a certe esigenze. In un comunicato firmato dalle quattro realtà cittadine viene evidenziato come “da più di un anno – si legge – stiamo chiedendo all’amministrazione comunale un posto adeguato dove possano trovare cittadinanza tutte le istanze di questa moltitudine, un luogo aperto alle idee e al sogno di un altro mondo possibile”. “Dopo decine di incontri inconcludenti – ancora il comunicato – pieni di promesse, per non compromettere ulteriormente le nostre attività paralizzate dall’incertezza del futuro, abbiamo deciso di aprire e restituire alla città uno spazio inutilizzato da anni da colmare di voci, colori, pensieri e progetti”. In attesa di una risposta definitiva alle istanze di queste associazioni ieri è stato a colloquio con i giovani il vice sindaco Sandro Simonetti che ha spiegato loro come certe necessità saranno considerate dall’amministrazione comunale. Domani poi una delegazione avrà un colloquio con il sindaco di Ancona Fabio Sturani. In via Urbino c’erano anche i vigili guidati dal comandante Fulgi e le Volanti della polizia.
Nelle intenzioni del collettivo associativo gli spazi dovrebbero essere condivisi e aperti alla cittadinanza invitata già ieri nello ‘spazio libero’. Un sintomo di un’apertura che non tutti però sembrano aver condiviso. I primi ad avere più di una perplessità sono i vertici della Croce Gialla: “Premetto che a me stanno bene tutti i possibili affittuari dei locali del Comune. – il presidente della Croce Gialla Alberto Caporalini esterna tutte le sue preoccupazioni – Dobbiamo però sapere bene come stanno le cose e chi ha dato vita a questa occupazione abusiva di cui il Comune, a quanto mi risulta, non sapeva nulla. A parte questo non possiamo non esternare la nostra preoccupazione per il possibile vicinato anche perché i due plessi sono comunicanti grazie a una scala mobile. C’è solo una porta divisoria al di là della quale ci siamo noi con le nostre strutture e i nostri materiali per cui dobbiamo sapere con precisione chi c’è dall’altra parte. Tra l’altro si era parlato con il sindaco di una possibile destinazione di quei locali ad ambulatori come estensione degli spazi della Croce Gialla stessa. Mi sembra che il primo cittadino fosse favorevole a questa soluzione”. Timori derivati dall’occupazione di ieri sono stati espressi anche da alcuni cittadini della zona che hanno chiamato la seconda circoscrizione per protestare.

Il messaggero
06 novembre 2007
Via Urbino, I NO GLOBAL si insediano a gennaio
La croce gialla sottostante "Non diventi un centro sociale". FI: "E' un pericolo per l'ordine Pubblico"
Partirà a gennaio la convivenza tra Croce Gialla e l'Ambasciata dei diritti nel palazzo ex Telecom di via Urbino 18. Una sala riunioni da un centinaio di posti per mostre e dibattiti, sportelli di consulenza legale per gli immigrati e locali dedicati, oltre ad alcune stanze dedicate ai consiglieri comunali stranieri al terzo piano del palazzo che ospita la sede della Croce Gialla. Da parte della giunta è arrivato l'impegno di presentare entro una decina di giorni un piano di lavori di manutenzione da completare per gennaio in modo da permettere a cinque associazioni l'utilizzo dei circa 500 metri quadri di via Urbino. Una trattativa lunga un anno e mezzo tra il Comune e l'Ambasciata dei diritti, l'associazione Libera.Mente, il collettivo studentesco Metropolis, YaBasta Marche e la polisportiva antirazzista Assata Shakur, le cinque associazioni che avevano richiesto i locali inutilizzati dello stabile acquistato nel luglio 2006 dalla Croce Gialla ad esclusione dell'ultimo piano, di proprietà del Comune. La protesta di sabato 27, durata tutto il fine settimana con i manifestanti "accampati" davanti allo stabile, ha sbloccato la situazione. Richieste accolte e ora si pensa agli interventi da fare nei locali prima di darli in regolare affitto alle associazioni, come la divisione interna degli spazi, la revisione dell'impianto elettrico e se murare o meno l'accesso che dal terzo piano porta alla sede della Croce Gialla. Da parte delle associazioni, rientrata la protesta, si pensa all'utilizzo dello stabile. «Vorremmo che fosse uno spazio vivo, aperto alla cittadinanza e non solo la sede delle associazioni - ha spiegato Danilo Burattini dell'Ambasciata dei diritti - poi continueremo con le attività che già portiamo avanti nei 16 metri quadri di via Scrima 19, cioè lo sportello gratuito di consulenza legale e la promozione di attività antirazziste». Abbassa i toni il presidente della Croce Gialla, Alberto Caporalini: «Con l'Ambasciata dei diritti - afferma - non c'è nessun problema, anzi offrono un servizio utile al quartiere sempre più popolato da immigrati. Ma che non diventi un centro sociale. Le esigenze nostre, di un centro sociale e dei residenti sono troppo diverse». Critico invece il gruppo consiliare di Forza Italia che in un comunicato si scaglia contro l'Ambasciata dei diritti e il Comune. «L'associazione fa parte dell'arcipelago dei famigerati centri sociali che in tutta Italia rappresentano un pericolo per l'ordine pubblico - si legge nella nota - e il Comune aveva assicurato che lo stabile non sarebbe stato concesso ad un'associazione della sinistra radicale».
30 ottobre 2007
La protesta risolto il caso di Via Urbino.
Ex Telecom diventa sede NoGlobal.
Il Comune da ok, rabbia della Croce Gialla.
Vertici della Giunta favorevoli al nuovo csa inter-associativo in via Urbino. L'ok per la concessione del terzo piano dell'edificio ex Telecom inutilizzato è atteso stamattina proprio dal rappresentante della proprietà, cioé l'esecutivo comunale. Una fumata bianca quella di 24 ore fa nell'incontro a Palazzo del popolo - da un lato il sindaco Sturani, il vicesindaco Simonetti e l'assessore al Bilancio Stecconi, dall'altro una delegazione dei giovani da sabato in sit-in nell'atrio esterno del locale di 500 mq che rivendicano per attività sociali, artistiche e culturali - che vuol dire accelerazione dell'iter burocratico e tecnico finalizzato a un contratto d'affitto fra il Comune e un nuovo soggetto rappresentativo di "Ambasciata dei diritti", "Polisportiva antirazzista Assata Shakur", "Collettivo studentesco Metropolis"; "Ya Basta!" e "Libera.Mente". Ottimiste quindi le 5 associazioni, per uno sbocco positivo della vertenza che hanno aperto «dopo lo stallo di un anno e mezzo causato dal non decisionismo della Giunta». Un clima risolutivo cui, salvo colpi di scena, fa da contraltare solo la contrarietà al nuovo csa del presidente della Croce Gialla, che aveva chiesto al sindaco di poter allargare le attività della sua struttura di pubblica assistenza proprio al terzo piano dello stabile. Ma «ieri abbiamo di nuovo illustrato a Sturani, Simonetti e Stecconi quel nostro progetto di gestione del nuovo spazio che già conoscevano - hanno detto i portavoce dei giovani - E hanno apprezzato i valori di antifascismo, antirazzismo e democrazia dal basso che da anni caratterizzano le nostre attività di sostegno a favore di immigrati, precari, sviluppo eco ed equo sostenibile». Iniziative che, quando il locale sarà pronto per l'uso - necessari due-tre mesi per l'individuazione di un mini-finanziamento e la messa a punto di impianti elettrici, di riscaldamento e acqua - potranno essere allargate ad altri gruppi e al quartiere. Dura la reazione del presidente della Croce Gialla, Caporalini: «L'edificio di via Urbino è vicino a due scuole ed abitazioni private. Inadatto dunque agli scopi di questi giovani, tanto più dopo che ho saputo che sono gli stessi che hanno creato problemi col vicinato quando hanno gestito il csa della Baraccola. Sono allarmato e deluso, quindi, dall'orientamento della Giunta e riterrò responsabile il Comune per eventuali danni».
29 ottobre 2007
Il blitz di Via Urbino, i No global oggi dal sindaco.
Ma quei locali interessano anche alla Croce Gialla.

Sabato il blitz nei locali di via Urbino, oggi il confronto in Comune con il sindaco. L'incontro potrebbe essere un passo avanti verso la soluzione auspicata da "Ambasciata dei diritti", "Polisportiva antirazzista Assata Shakur", "Collettivo studentesco Metropolis"; "Ya Basta!" "Libera.Mente", le associazioni che rivendicano il locale inutilizzato di oltre 500 mq per trasformarlo in un centro per le attività sociali, artistiche e culturali aperte al rione e ad altri gruppi. Una concessione che è all'odg della seduta di Giunta di domani. I manifestanti ci credono, «dopo un anno e mezzo di promesse e contatti ai quali non sono seguiti fatti». A monte della scelta di non occupare lo spazio di proprietà comunale, l'accordo a tempo col vice-sindaco Simonetti: sit-no stop fino a domani, per consentire alla Giunta di decidere. Decisione difficile: quei locali sono appetiti anche dalla sottostante Croce Gialla.

28 ottobre 2007
"Basta Promesse ora vogliamo la sede"
Via Urbino, Occupati i locali del Comune.

Uno "Spazio liberato" da ieri mattina, «apartitico, per chi condivida tre valori: antifascismo, antirazzismo, democrazia». E' definito così dagli oltre 30 giovani in sit-in no stop nell'atrio esterno dell'ultimo piano dell'edificio che nei primi due, con ingresso separato, ospita la sede della Croce Gialla. La "liberazione" è opera di 5 associazioni: "Ambasciata dei diritti", "Polisportiva antirazzista Assata Shakur", "Collettivo studentesco Metropolis"; "Ya Basta!" "Libera.Mente". E' funzionale alla presa di possesso e alla «restituzione alla città di quel terzo piano inutilizzato da anni per colmarlo di voci, colori, progetti, sogni di un altro mondo possibile», aperto alle «istanze della moltitudine con la quale abbiamo lottato per i diritti di studenti, precari e migranti», si legge in una nota dei manifestanti. Gli stessi che hanno «impedito la realizzazione di un Cpt a Corridonia», si sono opposti «allo sfruttamento dei beni comuni da parte di Quadrilatero e Api», hanno promosso «una gestione dei rifiuti intelligente alternativa al suicidio inceneritori». La concreta "liberazione" dei 550 mq di via Urbino in bilico tra regolarizzazione e occupazione? Sembra più prospettico alla prima, l'accordo sancito sul posto nella tarda mattinata tra Simonetti, vicesindaco del Comune proprietario del locale (parte dello stabile che ha acquistato dall'Enel assieme alla Croce Gialla nel luglio 2006), e i giovani che lo rivendicano. I termini del patto: presidio esterno fino a dopodomani; entro allora i Comune dovrà garantire, come assicurato in passato, la concessione in uso del terzo piano alle 5 associazioni. Che non pronunciano la parola occupazione. «Non vogliamo una spaccatura con il Comune, lo scopo dell'iniziativa è proprio di riattivare per una soluzione concreta e immediata quell'iter che da un anno e mezzo abbiamo intrapreso proprio con il Comune - hanno detto due portavoce - Ma i tanti incontri con l'assessore al patrimonio Stecconi e l'ufficio tecnico, quello di un mese fa col sindaco hanno prodotto solo promesse non mantenute. Sanno che i 16 mq della II Circoscrizione in via Scrima dove fino ad ora ci hanno concesso di riunirci ci stanno strettissimi. Stecconi deve assumersi la responsabilità di questo stallo». La "regolarizzazione" è prospettata anche dal presidente della Croce Gialla Alberto Caporalini: «L'abusivismo è intollerabile. E poiché i nostri due piani sono in comunicazione col terzo tramite una porta (ma è chiusa dall'interno, ndr.), mette in pericolo le nostre attrezzature. Il Comune garantisca sicurezza e ordine pubblico, sanando subito questa situazione». Come e con quali sbocchi futuri? «Già da tempo abbiamo chiesto al sindaco di concedere a noi quel terzo piano». Per la Giunta dunque, in riunione martedì, una bella gatta da pelare: spazio reso fruibile per quali attività? «Musica no copyright, arte libera, free-time studentesco, inziative aperte ad altre associazioni e quartiere» come chiedono i giovani in sit-in? O per i nuovi progetti targati Croce Gialla?
Continua...

APRIAMO SPAZI DI LIBERTÁ


Ancona, 27 ottobre 2007


Da diverso tempo un gruppo di associazioni ed individui hanno condiviso un percorso di lotta rivendicando diritti per studenti, precari e migranti e promuovendo una cultura antirazzista e antifascista.

Le battaglie condotte insieme da queste realtà sono innumerevoli: ricordiamo quella che ha impedito la realizzazione di un CPT a Corridonia, l'opposizione allo sfruttamento dei beni comuni da parte di aziende private (Quadrilatero, Api), la promozione di una gestione dei rifiuti consapevole e intelligente alternativa alla soluzione suicida degli inceneritori.

Le diverse manifestazioni che si sono susseguite - da quella del 28 ottobre 2006 ad Ancona per la salvaguardia del territorio a quelle studentesche sugli spazi sociali e sul caro bus, a quelle antifasciste con la pulizia della città dai manifesti xenofobi al presidio in piazza Roma, fino alla manifestazione contro il decreto Amato-Melandri e al torneo antirazzista - indicano a chiare lettere la volontà di sedimentare ulteriormente queste esperienze.

Da più di un anno stiamo chiedendo all'amministrazione comunale un posto adeguato dove possano trovare cittadinanza tutte le istanze di questa moltitudine, un luogo aperto alle idee e al sogno di un altro mondo possibile. Dopo decine di incontri inconcludenti pieni di promesse, per non compromettere ulteriormente le nostre attività paralizzate dall'incertezza del futuro, oggi abbiamo deciso di aprire e restituire alla città uno spazio inutilizzato da anni da colmare di voci, colori, pensieri e progetti.

Ci immaginiamo questo spazio condiviso come una bottega di idee, di socialità e di creazione; dove gli studenti si possano riunire al di là della vita scolastica, dove sia possibile ricercare testi diversi da quelli imposti dalla scuola e utilizzare software open-source, dove la musica sia libera dal copyright e l'arte possa esprimersi in tutte le sue forme, dove gli abitanti del quartiere possano incontrarsi e confrontarsi. Un posto in cui lo sport nasca dal basso e possa essere praticato da tutti come già in precedenza fatto in modo autonomo con la palestra popolare. Ci immaginiamo spazi dedicati alla fotografia, alle mostre, ai giochi e al libero dibattito.

Un luogo dove possano trovare cittadinanza tutte quelle realtà di movimento che sono ora costrette ad elemosinare spazi ad un'amministrazione spesso sorda o, peggio ancora, a privati.

Vi aspettiamo in via Urbino 18, Ancona.


Ass. Onlus Ambasciata dei diritti
Ass. Polisportiva Antirazzista Assata Shakur Ancona
Ass. Onlus YaBasta
Collettivi Studentesco Metropolis
Ass. Libera.Mente
Continua...

21 OTTOBRE - SABOT 2007

SABOT 2007
Prima parte

Il termine sabot nasce originariamente dalla parola turca sabata, che indicava una calzatura persiana. Il termine entrò nello spagnolo come zapata (oggi zapato – scarpa da cui l’italiano ciabatta) e nel francese come sabot (zoccolo). Per una curiosa coincidenza della storia, la radice etimologica di questa parola ha finito con l’intrecciarsi a grandi movimenti di opposizione e ribellione sociale. In Messico il nome Zapata mutua l’etimologia del termine e finisce con il trasferirla nella denominazione di un vasto movimento rivoluzionario: lo zapatismo. In Francia tra la fine del 18esimo secolo e l’inizio del 19esimo i sabots indossati dai lavoratori francesi vengono gettati negli ingranaggi dei macchinari utilizzati nelle fabbriche per bloccarle ed arrestare la produzione: da sabot verrà così coniato il termine sabotaggio.

Per queste ragioni la parola sabot ci è sembrata una suggestione da poter utilizzare come “titolo” dell’incontro che stiamo preparando per domenica 21 ottobre. Oramai da molti anni è nostra abitudine organizzare periodicamente un appuntamento di discussione generale principalmente orientato alla riflessione sullo stato della rete ed al confronto più teorico sul contesto all’interno del quale la rete intende sviluppare la propria azione. Fino ad oggi questi appuntamenti non hanno avuto cadenza fissa, mantenendo un taglio prevalentemente “interno”. Con Sabot 2007, anche in considerazione del proliferare di situazioni che si sono aggregate alla rete, abbiamo scelto di modificare questa impostazione dando a tale appuntamento di natura più teorica e progettuale, il profilo di un laboratorio con cadenza annuale ed una strutturazione che si articolerà in due parti: la prima aperta e maggiormente incentrata sull’analisi, per dare spazio ad un confronto teorico che nasca direttamente dalla rielaborazione degli input che ci provengono dal nostro agire materiale e dal quotidiano intervento delle nostre strutture; la seconda rivolta specificatamente ai “cittadini” delle Comunità Resistenti, per dare spazio ad una riflessione maggiormente incentrata sugli aspetti organizzativi.

Domenica 21 ottobre si svolgerà la prima parte del laboratorio per la quale abbiamo voluto preparare un ordine del giorno “ragionato”, tre macro-punti di discussione che non siano semplicemente una lista della spesa ma che, assumendo alcuni elementi di riflessione già emersi, rappresentino un primo tracciato del confronto.

continua


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NO PAV - Denuncia alla Corte dei Conti

QUADRILATERO: COMUNICATO DELLA RETE “NO-PAV”
E’ inaccettabile che esponenti di quelle stesse forze politiche che hanno gestito l’amministrazione della città negli anni di incubazione dell’attuale disastrosa situazione di bilancio, tentino di delegittimare, falsando la realtà, l’opposizione espressa da centinaia di cittadini contro l’adesione alla Quadrilatero, un’adesione che pregiudica gravemente il futuro di Falconara. La vera irresponsabilità è tutta dalla parte di coloro che, violando la più elementare dialettica democratica e la volontà espressa dalla loro stessa base elettorale, prima di andarsene hanno voluto, con i voti del centro-destra, gettare la città nella più pericolosa “avventura” finanziaria degli ultimi decenni. Per quanto ci riguarda abbiamo già predisposto l’atto di denuncia che nei prossimi giorni depositeremo presso la Procura Regionale della Corte dei Conti. Si tratta di un esposto con il quale investiremo l’autorità giudiziaria della verifica degli illeciti che a nostro avviso si profilano sul piano del danno erariale, delle responsabilità di bilancio e della violazione della normativa in materia di pubblica amministrazione, negli atti assunti, o che verranno assunti, dalla Regione Marche, dal Consiglio Comunale di Falconara e dalla Giunta Municipale. Chiederemo nell’immediato un incontro con il Commissario prefettizio in carica a cui illustreremo i motivi dell’esposto affinché possa valutare le proprie scelte alla luce di tutti gli elementi in gioco. RETE “NO-PAV”
Continua...