ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Sicurezza: Cie Marche potrebbe sorgere a Falconara

Notizia Ansa
Probabile ubicazione in strutture forze armate vicino aeroporto
(ANSA) - ANCONA, 31 LUG - Potrebbe sorgere a Falconara, in strutture militari armate vicino all'aeroporto, il Cie (Centro identificazione ed espulsione immigrati) delle Marche. La certezza non c'e' ancora, ne' un'indicazione ufficiale, ma secondo fonti bene informate gli ispettori del ministero dell'Interno hanno svolto un sopralluogo, individuando uno o piu' immobili. Al momento nelle Marche ci sono due piccoli Centri di accoglienza per stranieri richiedenti asilo, ad Arcevia e a Senigallia.(ANSA).
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Dal 1° agosto 2008 al 31 gennaio 2009 i cittadini in attesa di regolarizzazione del permesso di soggiorno possono transitare nell’area Schengen

La facilitazione consente agli stranieri, in possesso della ricevuta di presentazione dell’istanza a Poste Italiane, di recarsi nei Paesi di origine e poi di rientrare in Italia.
Come ogni anno, la direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere ha previsto una serie di facilitazioni temporanee per il transito dei cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale, concesse dal Consiglio e dalla Commissione europea.Possono usufruirne i cittadini che hanno presentato richiesta di rinnovo del titolo di soggiorno o che hanno presentato istanza di primo rilascio per motivi di lavoro o per ricongiungimento familiare. Dal 1° agosto 2008 al 31 gennaio 2009, gli stranieri provenienti dall'Italia o diretti verso l'Italia, potranno transitare attraverso le frontiere terrestri, marittime e aeree dei paesi Schengen se in possesso: della ricevuta di Poste Italiane S.p.a. attestante l'avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo del titolo di soggiorno, del passaporto in corso di validità, o del documento di viaggio equipollente, e del titolo di soggiorno scaduto. I cittadini stranieri potranno così recarsi nei Paesi di origine e successivamente rientrare in Italia.
Il personale preposto ai controlli di frontiera dovrà procedere alla timbratura del documento di viaggio e della ricevuta, esibiti dal titolare, all’atto dell’uscita e del rientro in Italia.
LA CIRCOLARE Continua...

A Senigallia il centro di accoglienza per immigrati clandestini

TRATTO DA VIVERE SENIGALLIA
Da inizio luglio circa 45 persone extracomunitarie alloggiano all’Hotel Lori sul lungo mare Italia a Marzocca, una struttura a tre stelle che si affaccia proprio alla spiaggia di velluto. E nei prossimi giorni sono attese altri venti “ospiti”. L’albergo senigalliese infatti è stato individuato dal Ministero dell’Interno come centro di raccolta provvisorio per i clandestini e fino alla fine di settembre ospiterà persone extracomunitarie in attesa di asilo politico. “Abbiamo un contratto con il Ministero degli Interni e siamo in continuo contatto con la questura di Ancona e con i carabinieri di Senigallia –spiega Laura, figlia del titolare-. Solitamente ci avvertono dei nuovi arrivi qualche giorno prima. Ci comunicano chi arriva e per quanto tempo dovrà rimanere. Poi logicamente ogni sera la questura si informa se tutto è a posto.” Il provvedimento fa seguito alla dichiarazione del ministro Maroni dello stato di calamità esteso a tutto il territorio nazionale dovuto "all'eccezionale afflusso di clandestini, raddoppiato rispetto all'anno scorso, che ha reso insufficienti le strutture attualmente attive destinate all'accoglienza".


Al momento all’Hotel Lori alloggiano 45 persone, tutte somale e nigeriane, ma per la struttura ricettiva non è affatto la prima volta. “Già 14 anni fa abbiamo ospitato gruppi curdi immigrati, e l’anno scorso abbiamo avuto nuclei familiari afgani. Siamo preparati per questo tipo di situazione. Queste persone sostanzialmente devono capire che ci sono regole che vanno rispettate–spiega Laura-. Sostanzialmente godono di una certa libertà, possono muoversi liberamente in città, prendono l’autobus e la mattina vanno a fare il bagno al mare. Ma alle ore dei pasti devono essere in albergo e alle 23 scatta il coprifuoco. Non appena ci accorgiamo che manca qualcuno avvertiamo la questura.” E così la spiaggia di velluto, unica città delle Marche, apre le porte dell'accoglienza agli extracomunitari clandestini. Gli immigrati al momento occupano 22 camere su 30 disponibili, ma per gli altri clienti sembra non ci siano problemi.

Non appena abbiamo appreso la notizia che avremmo dovuto ospitare queste persone, abbiamo avvertito gli altri clienti della situazione. Alcuni hanno preferito rivolgersi ad altre strutture mentre la maggior parte non ha cambiato idea ed ha voluto comunque confermare la prenotazione. Sostanzialmente non danno nessun fastidio.
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Rapporto del Comissario europeo per i diritti umani sulla politica immigratoria in Italia

Strasburgo, 29.07.2008 – “Una politica in materia di immigrazione non può basarsi solo sulle preoccupazioni relative alla sicurezza pubblica. Le misure adottate al momento in Italia non rispettano i diritti umani e i principi umanitari e rischiano di appesantire il clima di xenofobia”, con queste parole Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha commentato la pubblicazione del suo rapporto sulla missione speciale condotta a Roma il 19 e 20 giugno scorsi. Tale visita fa seguito alle manifestazioni, a volte molto violente, contro rom e sinti nel paese e rientra nel quadro dell’adozione o preparazione, in tempi relativamente brevi, di una legislazione che miri ad introdurre ulteriori controlli alla libertà di movimento di rom e sinti, la penalizzazione dell’immigrazione clandestina ed ulteriori restrizioni all’immigrazione.
Il Commissario ha inoltre espresso le sue preoccupazioni riguardo il ‘’pacchetto sicurezza” che sembra essere appositamente elaborato per gli immigrati rom nonché per la dichiarazione dello stato di emergenza in tre regioni italiane. “I rom ed i sinti hanno un urgente bisogno di una tutela effettiva dei loro diritti umani ed in particolare dei loro diritti sociali, come ad esempio il diritto ad un abitazione decente e all’istruzione”, ha aggiunto. “Adottare lo stato di emergenza e conferire maggiori poteri ai ‘commissari speciali’ e alle forze dell’ordine non è il giusto approccio al fine di rispondere ai bisogni dei popoli rom e sinti”. Alla consegna in data odierna del suo Memorandum, il Commissario si è detto preoccupato per l’estensione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale.
Hammarberg ha anche criticato la decisione del governo italiano di considerare reato penale l’entrata ed il soggiorno irregolare di immigrati; lo considera un preoccupante allontanamento dai principi di diritto internazionale. “Queste misure possono complicare le richieste di asilo dei rifugiati e rischiano di accrescere la stigmatizzazione e l’emarginazione sociale di tutti gli immigrati – rom inclusi”, ha affermato.
Il Commissario Hammarberg è anche allarmato per il rimpatrio forzato di immigrati verso alcuni paesi dove è comprovato l’uso della tortura. Facendo particolare riferimento al caso di un cittadino tunisino espulso per ordine del Ministro degli Interni nel quadro della legge sulle misure d’urgenza per combattere il terrorismo, Thomas Hammarberg si è nuovamente opposto a decisioni di questo tipo, decisioni prese sulla base di assicurazioni diplomatiche. Ha ricordato inoltre che laddove individui che rischiano l’espulsione pesentino ricorso davanti alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, gli stati devono attenersi a qualsiasi richiesta da parte di quest’ultima di sospendere la deportazione, in attesa di un’esame del caso. “Il diritto di ricorso individuale è un caposaldo del sistema europeo di tutela dei diritti umani”.
Il Commissario ha infine esortato le autorità italiane alla rapida creazione di un’efficace istituzione nazionale per i diritti umani, al fine di rafforzare il sistema di protezione nel paese.

IL RAPPORTO

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Aggiornamenti pacchetto sicurezza

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge 24 luglio 2008, n. 125 (in GU, Serie generale, n. 173, del 25 luglio), che converte il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica".
Il decreto legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica è stato convertito in legge con alcune modifiche. Tra queste, un meccanismo per una più celere trattazione dei processi per i reati più gravi, essendo stati definiti con legge i processi a cui è assicurata priorità assoluta nella formazione dei ruoli di udienza e nella trattazione. Saranno poi i dirigenti degli uffici giudicanti ad adottare i provvedimenti organizzativi necessari.

Per quanto riguarda il disegno di legge "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" che introduce nell’ordinamento il reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato, facente parte del Pacchetto varato il 21 maggio scorso, è dal 25 giugno all'esame delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia.

In questo provvedimento viene prevista una sanzione penale, con la reclusione da sei mesi a quattro anni, e l’obbligatorietà dell’arresto dell’autore del reato che sarà giudicato con rito direttissimo. Gli altri articoli contenuti nel disegno di legge riguardano: la tutela delle persone più deboli spesso bersaglio per i criminali; il fenomeno dei matrimoni cosiddetti "di comodo", al solo scopo cioè di acquisire la cittadinanza italiana; la tutela del decoro urbano; l’introduzione di un’aggravante per i reati commessi in concorso con i minori e del reato che punisce l’impiego dei minori nell’accattonaggio; il sistema dell’iscrizione anagrafica con la verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’immobile; il contrasto al fenomeno del riciclaggio connesso all’uso del money transfer; il fermo del veicolo in caso di gravi violazioni al codice della strada. Inoltre, il sistema delle norme deputate alla lotta alla criminalità organizzata viene ritoccato da alcuni articoli che modificano la disciplina sulle misure di prevenzione.

Mentre il disegno di legge di adesione al trattato di Prum (anch'esso associato al Pacchetto sicurezza), che prevede la costituzione di una banca dati del DNA, è stato presentato al Senato il 15 luglio scorso e sul testo non è ancora iniziato l'esame.

Infine, per quanto riguarda i tre decreti legislativi, che completano il "Pacchetto sicurezza", il ministro dell'Interno Maroni ha annunciato che intende portare i decreti legislativi in Consiglo dei ministri nella seduta del 1° agosto prossimo.

DECRETO LEGGE 23 MAGGIO 2008 N.92

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Varato il Piano per l'impiego delle Forze armate nel controllo del territorio.

Il ministro dell'Interno e il ministro della Difesa hanno firmato oggi il decreto.
Da lunedì 4 agosto 3.000 militari affiancheranno per sei mesi le forze di Polizia nel controllo del territorio nelle principali città italiane, a garanzia dell'ordine pubblico e della sicurezza, grazie al 'Piano d'impiego del personale delle Forze Armate nel controllo del territorio'. Il Piano, varato oggi con un decreto firmato al Viminale dal ministro dell'Interno Roberto Maroni e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e adottato con il parere favorevole del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, costituisce una delle misure del 'pacchetto sicurezza', (prevista dall'articolo 7-bis del decreto legge 92/2008, convertito dalla legge 24 luglio 2008, n. 125).
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Immigrazione irregolare. Estesa all'intero territorio nazionale la dichiarazione di stato di emergenza

Informativa del ministro Maroni alla Camera. Provvedimento necessario per una «evidente situazione di eccezionale pressione migratoria»
"Appare evidente una situazione di eccezionale pressione migratoria che ha reso necessario espandere nuovamente, così come è stato fatto negli ultimi sei anni, su tutto il territorio nazionale, la dichiarazione dello stato di emergenza dichiarata, da ultimo, dal governo Prodi nel febbraio 2008 e limitata a sole tre Regioni". E' quanto dichiarato dal ministro dell'Interno Maroni nel corso dell'informativa urgente alla Camera dei deputati sulla delibera del Consiglio dei ministri del 25 luglio 2008.
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CPT: risarcimento danni per due cittadini stranieri

FONTE LA REPUBBLICA
Due cittadini extracomunitari, ex ospiti di un centro di permanenza temporanea, dovranno essere risarciti dallo Stato italiano per i danni subiti durante quel soggiorno.

«L' amministrazione dell' Interno ha l' obbligo giuridico di tutelare l' incolumità degli internati», scrive il giudice Rocco Camerata Scovazzo, della prima sezione del tribunale civile di Palermo, a cui si erano rivolti i due immigrati, attraverso l' avvocato Giorgio Bisagna, dopo essere rimasti feriti nel rogo che nel 1999 scoppiò all' interno del Cpt di Trapani, il Serraino Vulpitta. Nella notte fra il 28 e il 29 dicembre 1999, le fiamme portarono alla morte di sei uomini e al ferimento di altri due, di origine tunisina. Il caso era già arrivato in un' aula del tribunale penale. La Procura di Trapani aveva portato sul banco degli imputati l' allora prefetto della città, Leonardo Cerenzia. Ma il processo si è concluso con un' assoluzione. «Il tribunale penale in sostanza conclude ritenendo che la causa dell' incendio sia ascrivibile alla disattenta sorveglianza esercitata dal personale in servizio al momento del fatto, malgrado le rigide consegna ricevute», così ricorda Camerata Scovazzo. Di diverso avviso il giudice di Palermo, che scrive nella sentenza: «Malgrado non risultino precedenti specifici in materia di permanenza temporanea, si ritiene che la pubblica amministrazione, che aveva l' obbligo istituzionale di custodire i cittadini extracomunitari (peraltro ristretti contro la loro volontà) avrebbe dovuto dare prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno». Severo il giudizio di Camerata Scovazzo sui colleghi che si sono fino ad oggi pronunciati sul caso: «Non appare convincente - dice la sentenza che ammette i due risarcimenti - l' affermazione dei giudici penali che se vi fosse stato idoneo rilevatore di fumo l' evento dannoso non si sarebbe verificato. Infatti, dalle stesse dichiarazioni dei danneggiati e di un testimone, emerge che il primo incendio causò fumo che avrebbe potuto essere segnalato dai rilevatori. Ebbene, non vi è dubbio che se i rilevatori vi fossero stati il fumo sarebbe stato segnalato con segnale acustico sicché anche il più distratto degli agenti non avrebbe potuto non essere allertato ed avrebbe avuto il tempo di intervenire, ricercando le chiavi, che invece non vennero trovate data l' agitazione del momento». Dunque, la «scarsa diligenza» degli agenti in servizio al Cpt e la «colposa imprudenza» dovuta «all' omessa installazione di un idoneo impianto antincendio» hanno portato ai maxi risarcimenti per i due tunisini, che oggi vivono a Palermo. L' avvocatura dello Stato ha già presentato appello contro la sentenza.
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Sentenza della corte di giustizia della comunità europea:libera circolazione dei coniugi di cittadini comunitari

IL CONIUGE EXTRACOMUNITARIO DI UN CITTADINO DELL'UNIONE PUÒ CIRCOLARE E SOGGIORNARE CON IL DETTO CITTADINO ALL’INTERNO DELL’UNIONE SENZA AVER PRIMA SOGGIORNATO LEGALMENTE IN UNO STATO MEMBRO
Il diritto del cittadino di un paese terzo, familiare di un cittadino dell'Unione, di accompagnare o di raggiungere il detto cittadino non può essere subordinato alla condizione che egli abbia prima soggiornato legalmente in un altro Stato membro
IL COMUNICATO STAMPA
LA SENTENZA CGCE
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Comunicato A.S.G.I. in relazione ad alcune misure a carattere discriminatorio contenute nella manovra finanziaria 2009 in discussione al Parlamento

L’A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) esprime la propria preoccupazione e contrarietà riguardo al carattere illegittimamente discriminatorio di alcune delle misure contenute nella manovra finanziaria 2009 (decreto legge 112 del 25 giugno 2008 come emendato dal maxi emendamento A.C. 1386-A approvato dalla Camera dei Deputati in sede di discussione del disegno di legge di conversione).
IL COMUNICATO
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Carta di identità con impronte digitali dal 2010

Impronte sulla carta d'identità. Tra gli emendamenti accolti nella notte c'è quello che prevede le impronte digitali per tutti sulla carta d'identità dal primo gennaio 2010. La norma, raddoppia a 10 anni la validità della carta d'identità, che oltre alla fotografia dovrà essere munita anche delle impronte digitali. Già oggi, sulle sole carte d'identità elettroniche, è possibile scegliere se rilasciare o meno l'impronta di un dito (genericamente l'indice) per ciascuna mano, mentre nulla è previsto sulle carte d'identità tradizionali.

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Rom: primo ricorso presentato a Roma

E' stato presentato il 15 luglio 2008 al Tribunale di Roma il ricorso contro l'ordinanza per il rilevamento delle impronte ai rom.

L'associazione Progetto Diritti, iscritta nel registro degli organismi antidiscriminazione del ministero delle Pari Opportunita', in collaborazione con l'associazione Giuristi Democratici, ha presentato al Tribunale di Roma un ricorso contro l'ordinanza del governo relativa allo stato di emergenza riferito agli insediamenti di comunita' nomadi nel territorio della regione Lazio. Principale oggetto del ricorso, la vicenda del prelievo 'di massa' presso le comunita' nomadi delle impronte digitali anche nei confronti dei minori. Gli avvocati Adami, Angelelli, Antetomaso, Salerni evidenziano come "l'ordinanza violi il diritto comunitario, in quanto pur non rivolgendosi in maniera diretta alle popolazioni rom e sinti, di fatto, si dirige in modo preponderante, dunque discriminandole, nei confronti di tali popolazioni". Si tratta, dunque, di una "palese violazione del diritto alla non discriminazione. Non e' legittimo ordinare il prelievo di massa delle impronte nei confronti di una comunita' e, in particolare, dei bambini rom e sinti. Si tratta di un comportamento discriminatorio fondato sulla razza e l'origine etnica, vietato dall'articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e per di piu' un atto di discriminazione tra i cittadini dell'Ue di origine rom o nomadi e gli altri cittadini, ai quali non viene richiesto di sottoporsi a tali procedure".

Il testo del ricorso
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ROM : le Associazioni chiedono l'intervento dell'ONU

Inviato al comitato delle Nazioni Unite contro la discriminazione(CERD) un memorandum sulla situazione in Italia dei cittadini rom a seguito delle ultime azioni del nuovo governo italiano chiedendo un azione urgente.
Una coalizione di associazioni che si occupano di tutela di diritti umani, tra cui ASGI, ha presentato al CERD(U.N. Commitee on the Elimination of all forms of Racial Discrimination che sorveglia l'applicazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale) un documento relativo alla mancata osservazione delle Raccomandazioni dello stesso CERD inviate al governo italiano nei primi mesi del 2008. Il Memorandum contiene, di seguito ad ogni raccomandazione, un aggiornamento sui recenti fatti e azioni riguardanti la politica italiana verso i cittadini rom.
Il memorandum

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Venerdì 11 luglio 2008 Milano - Nella notte nuova rivolta all’interno del Cpt di via Corelli in seguito a un violento pestaggio di una trans

Continua la rivolta all’interno del Cpt di via Corelli, questa notte a far scattare la rabbia dei migranti detenuti è stato il violento pestaggio di una trans detenuta nel centro, che non è stata fatta uscire dal Cpt neanche per le necessarie cure mediche in ospedale.

ore 4:10
A far scoppiare la rivolta questa notte è stato il violento pestaggio di una trans, che in seguito a un diverbio con un agente della Polizia all’interno del centro è stata portata via momentaneamente, tornando in condizioni gravissime.
In seguito alla richiesta di essere accompagnata in ospedale insieme ad un’altra persona per la grave situazione di salute (riporta ferite gravi, perde sangue dalla bocca e gli è stata rotta una protesi al seno) in cui si trova è stata solamente accompagnata nell’infermeria del Cpt, con la ferma volontà di non farla uscire dal Cpt anche per poter nascondere l’accaduto.
In seguito a questo gravissimo episodio è scoppiata la rivolta in tutti i settori del Cpt: i migranti hanno dato fuoco a materassi e ad altri oggetti, tanto che si è reso necessario l’intervento di due camion dei vigili del fuoco.
Il pestaggio è avvenuto alle 11 e mezza di sera circa, ma l’ambulanza è arrivata soltanto 4 ore dopo, rimanendo però ferma la volontà di non fare uscire dal centro, neanche per le cure assolutamente necessarie, la migrante.
Al momento all’interno del centro continua la rivolta e un rinforzo di carabinieri in assetto antisommossa si è introdotto all’interno qualche ora fa, ma al momento non stanno in nessun modo agendo.

per maggiori approfondimenti www.globalproject.info

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Commissione UE : richiesta informazioni a Ministero dell'interno

La Commissione europea ha scritto una lettera all'Italia, chiedendo di fornire delle impegni scritti sui metodi di schedatura dei cittadini Rom e Sinti.

Quattro i punti su cui il governo italiano deve fornire delucidazioni
1) l'utilizzo delle schede con le informazioni sulla religione e l'etnia come quelle usate nei campi rom di Napoli;
2) sulla raccolta delle impronte per quanto riguarda lo scopo della procedura, la sua base giuridica, la conservazione dei dati personali e il loro utilizzo per altri fini, e il diritto di accesso ai dati personali da parte degli individui schedati;
3) garantire che "le impronte dei minori di 14 anni devono essere raccolte solo dietro autorizzazione specifica di un giudice e allo scopo dell'identificazione";
4) conoscere se il governo intende procedere con la raccolta delle impronte nelle 17 regioni italiane escluse dall'emergenza Rom.

La lettera
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Parlamento Europeo invito a non procedere alla raccolta delle impronte dei nomadi

Con 336 si', 220 no e 77 astenuti e' passata al Parlamento europeo la risoluzione di Pse, Verdi, Liberaldemocratici e Sinistra europea sui rom. Il documento invita l'Italia a non procedere alla raccolta delle impronte dei nomadi. Il testo chiede al governo italiano di attendere il parere della Commissione Europea sulla misura, definita dalla risoluzione in contrasto con le norme Ue contro la discriminazione .
La proposta di risoluzione presentata


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Cassazione - Rom non può essere discriminato dalla giustizia per la sua condizione esistenziale

da repubblica

Il capo di una famiglia nomade non puo' essere discriminato dalla giustizia per la sua "condizione esistenziale", e dunque deve essere risarcito per ingiusta detenzione se finisce in carcere per un reato commesso dai suoi congiunti.
Lo sottolinea la Cassazione, annullando con rinvio un'ordinanza della Corte d'appello di Salerno che aveva respinto la domanda di riparazione per ingiusta detenzione presentata da un capo rom, che aveva subito una misura di custodia per minaccia e tentato omicidio e poi era stato assolto per non aver commesso il fatto. Per i giudici della Corte d'appello, l'uomo non aveva diritto ad alcun indennizzo dato che la vicenda si inscriveva "in ambiente di cultura nomade", cosicche' "nella sua qualita' di capofamiglia", il ricorrente non poteva "ritenersi estraneo alle attivita' illecite dei congiunti". Di diverso avviso gli 'ermellini' della quarta sezione penale, secondo i quali "il provvedimento impugnato applica falsamente l'articolo 314 cpp (inerente la riparazione per ingiusta detenzione, ndr) perche' individua la colpa grave del cautelato che assume di aver subito ingiusta detenzione, colpa ostativa allo stesso sorgere del diritto a riparazione, non in una condotta endoprocessuale o extraprocessuale dell'imputato, non in suoi comportamenti omissivi che abbiano finito col determinare la autorita' procedente ad applicare la misura cautelare sulla base di una rappresentazione errata cagionata dallo stesso imputato, ma sulla condizione esistenziale di costui di essere capofamiglia in un gruppo di cultura nomade".

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Approvazione della modulistica per le esigenze dello Sportello Unico

E' stato Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 7-7-2008 il Decreto Interministeriale 23/02/2008 del
Ministero dell'interno di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e Il Ministro della solidarietà sociale recante Approvazione della modulistica per le esigenze dello Sportello Unico.

Decreto 23 febbraio 2008

Allegati
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L’esclusione dei rom richiede una risposta comune, afferma una relazione CE

Milioni di europei di origine rom sono oggetto di continua discriminazione – sia a livello individuale che a quello istituzionale – e di diffusa emarginazione sociale, afferma una recente relazione della Commissione europea resa pubblica oggi. Vi sono però gli strumenti per migliorare la situazione se l'UE, gli Stati membri e la società civile uniranno le forze per coordinare le loro attività. La relazione di oggi costituisce una risposta alla richiesta formulata nel dicembre 2007 dai capi di Stato e di governo dell’UE di esaminare le politiche e gli strumenti disponibili a livello UE per migliorare l’inclusione dei rom. continua....

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L'UE propone una protezione contro la discriminazione al di fuori del posto di lavoro

La Commissione ha adottato in data odierna una proposta di direttiva finalizzata alla tutela contro la discriminazione fondata sull'età, l'handicap, le tendenze sessuali e la religione o le convinzioni personali applicabile al di fuori del posto di lavoro. Questa nuova direttiva intende assicurare la parità di trattamento negli ambiti della protezione sociale, compresa la sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'accesso e fornitura di beni e servizi commercialmente disponibili al pubblico, compresi gli alloggi. Da indagini Eurobarometro emerge che una grande maggioranza di cittadini europei è a favore di una simile normativa: 77% è a favore di misure volte a tutelare i cittadini da discriminazioni nel campo dell'istruzione e 68% plaude a misure in materia di accesso a beni e servizi. continua...

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da Repubblica: Impronte ai rom, l'Ue all'attacco

L'intervento del commissario europeo delle pari opportunità Vladimir Spidla
La direttiva comunitaria non consente "un trattamento diverso su base etnica"

BRUXELLES - "Non tollereremo il razzismo". Sono le parole del commissario europeo responsabile delle pari opportunità, Vladimir Spidla, che è intervenuto sulla difficile situazione dei rom in Europa. Non è un giudizio nel merito sul provvedimento previsto nel pacchetto sicurezza del governo Berlusconi che prevede di prendere le impronte digitali ai rom, bambini compresi, perché, dice il commissario, "la Commissione può reagire solo di fronte a una situazione reale ed ora non è il caso". Ma ha tutta l'aria di un monito: "La direttiva - ha ricordato Spidla - dice chiaramente che non è possibile riservare un trattamento diverso su base etnica".

Proprio oggi il ministro dell'Interno Roberto Maroni, rispondendo a un'interrogazione durante il question time alla Camera, ha specificato che non si tratta di "una schedatura", ma di "un censimento che identifichi i minori". Poi, illustrando tempi e modi dell'ordinanza, ancora una volta ha difeso il provvedimento: "Non c'è nessuna violazione delle norme europee, delle Carte dei diritti dei minori, nessuna violazione di nessuna norma".
Dunque, secondo l'Ue, il rilevamento delle impronte ai rom non è un caso concreto, per ora, ma "un problema teorico abbastanza grave". Un problema sul quale l'Unione Europea si era già espress, ricordando che l'iniziativa di Maroni è un caso "mai successo prima in Europa". Il commissario, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione dell'agenda sociale europea rinnovata, ha spiegato che "il problema teorico è abbastanza grave", ma non può immaginare ora quale potrebbe essere la reazione della Commissione. Gli sviluppi della situazione italiana sono "importanti". "Certamente seguiremo attentamente il caso concreto e non quello teorico - ha detto - La Commissione può reagire solo a una situazione reale e questo non è ancora il caso perché non ho le informazioni".
Spidla ha ricordato che "i rom sono una delle più grandi minoranze etniche nell'Ue, ma troppo spesso essi sono anche i cittadini dimenticati dell'Europa". Un'Europa dove "'l'eguaglianza è il valore primordiale, la non discriminazione e le pari opportunità sono la cosa più importante". Due le emergenze principali: "Occorre fare di più nel campo dell'istruzione e dell'accesso al lavoro". Per contrastarle è necessaria una strategia comune: "L'Ue e gli Stati membri hanno la responsabilità condivisa di por fine a questo stato di cose".
Il commissario europeo ha poi evocato la possibilità di una eventuale richiesta di "spiegazioni" all'Italia sulla vicenda dei rom. Per il momento non ci sono stati contatti diretti, ma Spidla ha chiarito: "Se necessario potrò chiedere spiegazioni".
"Censimento concluso entro il 15 ottobre". Oggi Maroni ha annunciato che il censimento avviato nei campi nomadi, compresa l'identificazione di "tutti i minori che ci vivono", verrà concluso entro il 15 ottobre. Nello specifico, i mesi di luglio e agosto saranno utilizzati per "l'identificazione", mentre da settembre verrà avviato il programma di scolarizzazione, che ora "è in studio con il ministro della Pubblica Istruzione".
''Abbiamo incaricato i prefetti di Roma, Napoli e Milano - ha spiegato il titolare del Viminale - per programmare l'azione di censimento dei minori nei campi nomadi, non solo dei rom, ma di tutti coloro che vivono nei campi, italiani e extracomunitari, per vedere chi c'è e chi ha diritto di rimanere. Chi non ha questo diritto sarà rimpatriato". Quanto alla tempistica per arrivare alla soluzione dell'emergenza rom, il ministro ha spiegato che il governo intende "affrontare e risolvere la questione in tempi molto rapidi, al più tardi entro la prima metà del prossimo anno".
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