ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

In vigore dall' 8 agosto il quinto provvedimento del pacchetto sicurezza

Con la pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale trova efficacia dall'8 agosto il quinto provvedimento del pacchetto sicurezza, approvato nel primo consiglio dei ministri del 21 maggio 2008. Cinque le macro aree di intervento: immigrazione clandestina, criminalità organizzata, criminalità diffusa, sicurezza stradale, decoro urbano.

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 luglio la legge 15 luglio 2009, n. 94, recante 'Disposizioni in materia di sicurezza pubblica'.

La legge sulla sicurezza, che era stata approvata in via definitiva dal Senato della Repubblica il 2 luglio scorso, contiene cinque macro aree di intervento:

• immigrazione clandestina;
• criminalità organizzata;
• criminalità diffusa;
• sicurezza stradale;
• decoro urbano.

Fra le novità più rilevanti:
- l’introduzione del reato di ingresso e permanenza clandestina nel Paese;
- il prolungamento fino a 180 giorni dei termini di trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione;
- le ronde;
- restituzione più rapida alla collettività dei beni sottratti alla mafia;
- la corresponsabilità dei dipendenti pubblici collusi;
- l’obbligo di denuncia dei tentativi di estorsione da parte delle imprese, pena l’esclusione dalle gare di appalti pubblici;
- il regime carcerario più duro per i sottoposti al 41 bis;
- l’inasprimento delle sanzioni per i guidatori in stato di ebbrezza, e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
- stop ai matrimoni di convenienza.

LEGGE 15 LUGLIO 2009 N. 94

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24 luglio 2009 - ANCONA COME L’AQUILA DIFENDIAMO I TERRITORI IL PORTO È DI TUTTI


In occasione dell’iniziativa di solidarietà con l’Abruzzo organizzata per questa sera al porto di Ancona dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza, noi associazioni di volontariato, studenti e singole soggettività vogliamo porre alla vostra attenzione alcune considerazioni che riteniamo importanti per il nostro vivere in comune.
Siamo gli stessi che il 9 luglio scorso abbiamo promosso e realizzato la giornata di mobilitazione al porto di Ancona nella quale 2000 persone sono riuscite a violare la zona rossa, oltrepassare le barriere che ci separano dall’intera area portuale per ridare dignità ad un luogo strappato alla città, da sempre considerato un bene comune.
L’abbiamo fatto stando al fianco delle comunità vicentine e abruzzesi, nel segno del protagonismo dell'autonomia e dell'indipendenza affermate dalle stesse per dire che i territori sono di chi quotidianamente li vive e che la trasformazione del presente oggi è possibile solo attraverso la presa di decisioni in comune.
Per questo oggi vogliamo ribadire che essere solidali con le comunità abruzzesi significa innanzi tutto sostenere le lotte per la ricostruzione al 100% portate avanti dai comitati, sorti per affermarsi protagonisti delle scelte politiche sui loro territori rifiutando le logiche impositive di chi sfrutta queste tragedie per innalzare la propria immagine e di chi vuole trarre benefici economici dalla ricostruzione.
Inoltre visto che si tira in ballo la solidarietà ci sembra doveroso ricordare la tragedia umanitaria di cui quotidianamente soffre il nostro porto. Frontiera crocevia delle rotte della speranza di quei rifugiati che, fuggendo dalla fame e dalla guerra, si imbarcano lasciando il campo profughi di Patrasso, tentando di evitare i controlli di sicurezza e tentando di sopravvivere a condizioni estreme di un viaggio che per Zaher, per Amir e per tanti altri è finito sotto le ruote di un camion.
Queste vite umane chi li ricorda? Forse valgono di meno perché nate in un altro paese?
Ci auguriamo che il Porto di Ancona diventi luogo di accoglienza e non di respingimenti violenti che come oggi accade nega il diritto di asilo ai molti che tentano di ricostruirsi la propria vita altrove.
Ci auguriamo che l’intera zona del porto possa essere utilizzata per molte altre iniziative di solidarietà, il più possibile aperta alla cittadinanza, e che non sia solo un luogo ad uso e consumo delle forze dell’ordine che costantemente la presidiano.
Aprire alla cittadinanza senza confini lo spazio negato del porto, perché ritorni ad essere un bene comune di tutta la città. Dire basta alla vergogna dei respingimenti, per abbattere l'infrastruttura securitaria del nuovo razzismo aprendo le porte d'oriente alla libertà e ai diritti.

Ambasciata dei Diritti, Ass. ya Basta, Collettivo studentesco delle scuole superiori di Ancona, Polisportiva Antirazzista Assata Shakur, Osservatorio Faro sul Porto, alcuni cittadini e cittadine di Ancona.
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FALKATRAZ 2009 - Assemblea sull'ideologia securitaria e le sue pratiche di resistenza

ore 18:00 "NOI NON ABBIAMO PAURA" per un'assemblea aperta sull'ideologia securitaria e le sue pratiche di resistenza

APERTURA CON READIND a cura di Novella Palandrani e Rama Pollini.
Lettura di brani tratti da "Cpt lager italiani" di Marco Rovelli, "Evasioni e Rivolte" di Emilio Quadrelli e "Shock Economy" di Naomi Klein


PRESENTAZIONE DI:

*La campagna "Paura anche no" e la mostra itinerante "IL BABAU IN MOSTRA";
* IL FARO SUL PORTO - per un osservatorio - inchiesta sul tema respingimenti e asilo politico nel Porto di Ancona;
*La nuova Legge Regionale sull'immigrazione e il Pacchetto Sicurezza governatico, a cura di Ambasciata dei Diritti Marche;

ORE 21:00
PROIEZIONE DEI DOCUMENTARI "Come un Uomo sulla Terra" (durata 50") e "Hotel House" (durata 70")

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL
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Sicurezza, la legge nel mirino della Ue Bruxelles vuole chiarimenti dall'Italia

Tratto da Repubblica
Dopo le osservazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e le critiche di Onu e Consiglio d'Europa, il pacchetto sicurezza entra nel mirino della Commissione Ue, unico organismo internazionale in grado di imporre modifiche qualora la norma violasse le regole comunitarie. Le critiche di Bruxelles saranno contenute in una lettera al governo italiano che dovrebbe partire con ogni probabilità già questa settimana.

La missiva fa il bis con quella già spedita mercoledì scorso con i dubbi Ue sui respingimenti nel canale di Sicilia firmata da Jonathan Faull, direttore generale del commissario alla Giustizia Jacques Barrot. Un questionario per capire se lo stop dei barconi sia in linea con le regole comunitarie sul diritto d'asilo. In poche parole, la partita si gioca intorno ad una domanda: "Come fa il governo italiano a garantire di non aver violato gli obblighi sul diritto d'asilo? Come avete fatto a valutare che a bordo non ci fossero persone idonee a essere protette nel nostro Paese, come richiedono le regole europee?".
Ma la vera offensiva Ue deve ancora arrivare e toccherà appunto la legge sulla sicurezza, setacciata punto per punto dai tecnici di Bruxelles. Non è ancora stato deciso se la richiesta di chiarimenti sulle nuove norme italiane sarà firmata direttamente dal commissario Barrot o ancora una volta dal suo direttore generale.
Sono invece già stati individuati i rilievi e le domande da rivolgere a Berlusconi. Secondo quanto riferiscono fonti Ue, tra i dubbi di Bruxelles c'è anche il reato di immigrazione clandestina: l'Italia è in grado di garantire che la nuova fattispecie toccherà solo gli extracomunitari? La seconda norma che non convince la Ue riguarda l'iscrizione all'anagrafe dei figli dei clandestini, che secondo i contestatori della legge sarà impossibile e secondo il governo è invece consentita. In terzo luogo i sospetti di Bruxelles sono rivolti all'aggravio dei costi per il permesso di soggiorno. Infine i riflettori della Ue si accenderanno sulle nuove regole per il trasferimento del denaro da parte degli immigrati, i cosiddetti money transfer. La legge prevede che i dati sui versamenti verso il paese d'origine vengano raccolti e immagazzinati dalle autorità, con il timore da parte di Bruxelles di una violazione delle regole sulla tutela dei dati personali.
Ma non finisce qui, perché la Commissione è intenzionata a non fare sconti e si prepara a esaminare a fondo i decreti d'attuazione delle varie disposizioni previste dal dl sicurezza. E se l'Italia non convincerà la Ue, il commissario Barrot potrebbe ingiungere delle modifiche.
Intanto ieri il sottosegretario alla Famiglia, Carlo Giovanardi, che aveva già chiesto con successo la "sanatoria" per le badanti, ha chiesto l'abolizione del reddito minimo per la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche: "La proposta del limite di 20 mila euro di reddito per il single e di 25 mila per i nuclei familiari, senza il quale il datore di lavoro non può mettere in regola una colf, crea più problemi di quanti ne risolva. Impone per legge un principio di classe e non tiene conto dei risparmi che spesso generano reddito non imponibile o degli aiuti di familiari che non fanno parte del nucleo".
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La regione risponde in merito all'impugnazione della Legge sull'immigrazione

LEGGE IMMIGRAZIONE E IMPUGNATIVA DEL GOVERNO. AMAGLIANI: NON TRAVALICATE LE COMPETENZE STATALI, SOLO TUTELA DEI CITTADINI IMMIGRATI NEL PERIODO DI ATTESA DELLE LUNGAGGINI BUROCRATICHE.
'Non c'e` alcun spirito di polemica nei confronti delle competenze statali da parte della Regione Marche, in materia di cittadini immigrati. Anzi c'e` il massimo rispetto delle istituzioni democratiche e della norme dettate dalla Costituzione.' Cosi` l'assessore regionale all'Immigrazione, Marco Amagliani commenta l'annunciato provvedimento di impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri comunicato ieri dal Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto della legge regionale 13 del 2009 'Disposizioni a sostegno dei diritti e dell``integrazione dei cittadini stranieri immigrati'. Stando a quanto riferisce una nota stampa del Ministero e` stato valutato impugnabile per eccesso di competenza unicamente una lettera, la 'C' dell'articolo 2 che parla di interventi rivolti anche a 'cittadini stranieri immigrati in attesa della conclusione del procedimento di regolarizzazione'. La nostra legge ' sostiene Amagliani ' approvata nel maggio scorso, non eccede le competenze statali, si limita solo ad evitare che nel periodo di attesa per il perfezionamento delle procedure e in costanza di requisiti - ad esempio durante l'iter burocratico di rinnovo o rilascio del permesso di soggiorno, (prolungato non per colpa dei cittadini immigrati) - questi stessi perdano qualsiasi tutela o legittimo beneficio gia` acquisito in virtu`, magari del loro precedente stato di regolarita`. Un periodo di 'limbo' giuridico che non dovrebbe penalizzare chi vuole entrare e restare regolarmente nel nostro Paese. Non ritengo quindi ' conclude l'assessore - che cio` configuri un travalicare le competenze dello Stato, ma e` semmai seguire la Costituzione che all'art. 2 garantisce i diritti inviolabili dell``uomo e richiede da parte della Repubblica 'l``adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta` politica, economica e sociale.'
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Il Cdm impugna le leggi regionali sull'immigrazione di Marche e Toscana

15/07/2009 Il Consiglio dei Ministri di oggi, su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha impugnato la legge della Regione Marche n.13/2009 e la legge regionale della Toscana n.29/2009, entrambe in materia di sostegno e integrazione di cittadini stranieri. Lo rende noto l'ufficio stampa del ministero precisando che la legge delle Marche prevede una serie di interventi in favolo non solo di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio regionale, ma rivolti anche a "cittadini stranieri immigrati in attesa della conclusione del procedimento di regolarizzazione". Pertanto, essa richiama la condizione giurdica dell'immigrato che, ancora privo di regolare permesso di soggiorno, risulta sprovvisto dei documenti necessari affinchè la sua presenza sul territorio nazionale possa essere qualificata, ai sensi della normativa statale, come legittima.
La legge della Regione Toscana, invece, contiene alcune disposizioni che prevedono specifici interventi (in materia di assistenza socio-sanitaria, di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, di incidenza sui flussi migratori) in favori di cittadini stranieri immigrati privi di regolare permesso di soggiorno, eccedendo in tal modo dalla competenza regionale.
"Tali leggi - prosegue la nota - disciplinando ed agevolando il soggiorno degli stranieri che dimorano irregolarmente nel territorio nazionale, incidono sulla disciplina dell'ingresso e del soggiorno degli immigrati che, come più volte affermato dalla Corte Costituzionale è riservata allo Stato, in quanto ricompresa nelle materie diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea e immigrazione".
In proposito il Ministro Fitto, ha dichiarato: "Ho proposto l'impugnativa di queste specifiche leggi ovviamente in punto di diritto ma non mi sfugge un punto di fatto, la presumibile volontà da parte delle due regioni di eccedere le proprie competenze legislative anche con uno spirito di polemica nei confronti di leggi e norme decise dal Parlamento e quindi leggi dello Stato. Non mi pare che questo sia un un atteggiamento utile al necessario dialogo tra Governo e Regioni e soprattutto vedo il pericolo di un inutile e dannoso implemento del contenzioso presso la Corte Costituzionale. Credo anche che ciò contraddica un costume, assunto dal ministero per i Rapporti con le Regioni teso a comporre ogn eventuale contenzioso ben prima che questo approdi nelle sedi competenti per evidenti moditi di rapidità, efficienza ed efficacia dell'azione legislativa regionale".

Articolo Corriere Adriatico del 16/07/2009 - Il ministro impugna la legge sugli stranieri

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il consiglio regionale dice no al pacchetto sicurezza e al nucleare

Maggioranza contro le norme sull’immigrazione clandestina: "La politica di accoglienza praticata nelle Marche costituisce la base più efficace della sicurezza nella convivenza". Sul piano dell'energia l'assemblea ha dichiarato "l'indisponibilità a individuare siti idonei all'attivazione di centrali nucleari"
Secco no della Regione Marche alle politiche su sicurezza ed energia del Governo. Il consiglio regionale ha, infatti, approvato a maggioranza due mozioni con cui si dice contrario sia al pacchetto sicurezza approvato dal Parlamento sia al nucleare. L'assemblea non condivide, in particolare, le norme sull’immigrazione clandestina perché "la politica di accoglienza praticata nelle Marche costituisce la base più efficace della sicurezza nella convivenza".

Il documento, presentato da Cesare Procaccini del Pdci e da Giuliano Brandoni del Prc, definisce "contrario ai principi della Costituzione, inutile e dannoso il comportamento dell’attuale Governo nazionale" con interventi volti a "perseguitare ed escludere da ogni percorso di cittadinanza gli immigrati, i rom e i senza fissa dimora, fomentando xenofobia e razzismo".

Sul piano energetico, invece, è netta la contrarietà del consiglio a un eventuale ritorno al nucleare. Contrarietà che la Regione esprime in una mozione presentata da Massimo Binci (Sd) e approvata a maggioranza, e in cui si sancisce "l’indisponibilità del territorio regionale alle procedure di individuazione dei siti idonei all’attivazione di centrali nucleari".Il governo regionale dovrà inoltre sollecitare l’adozione di un piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio e l’efficienza energetica, oltre a proseguire l’attuazione del Piano energetico e ambientale regionale.

Testo della mozione approvata

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Distrutto il campo profughi afgano di Patrasso

Domenica 12 luglio i bulldozer hanno distrutto il campo afgano di Patrasso.
La polizia greca ha utilizzato i bulldozer per spazzare via il campo profughi e i rifugi di fortuna allestiti vicino al porto di Patrasso. E' stato appiccato il fuoco a mucchi di immondizia ed in poche ore tutto è stato bruciato.
Il campo era diventato il punto di riferimento per gli afgani che fuggono dalla guerra, dalla miseria e dalla povertà aspettando di poter raggiungere l'Italia imbarcandosi furtivamente in qualche traghetto.
Fino ad alcuni mesi fa il campo ospitava più di mille persone, ma dopo l'annuncio del Governo per la costruzione di un nuovo campo, nessun afgano ha creduto alle parole del ministro degli interni. A ragione. Nelle ultime settimane dopo gli arresti notturni e le deportazioni in Turchia solo alcune centinaia di persone erano rimaste. E di queste molte sono fuggite domenica poco prima dell'arrivo della polizia.
Diverse dozzine di immigrati irregolari sono stati arrestati mentre quelli che hanno potuto mostrare il permesso sono stati portati in alberghi locali.
Una cinquantina di immigrati minorenni sono stati invece portati in un campo vicino al confine con l'Albania. Gli immigrati irregolari sembra siano stati smistati in vari campi in Grecia in attesa di essere espulsi.
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Dati unioncamere: boom di immigrati imprenditori

Tratto dal Resto del Carlino
Nelle Marche, secondo i dati di Unioncamere
, è in aumento il numero degli stranieri, provenienti da Paesi extracomunitari che, arrivati in Italia per cercare lavoro, diventano poi titolari d’azienda. Nella regione le imprese individuali costituite da immigrati hanno raggiunto quota 7.782 e rappresentanto ormai il 7,3% del totale.

In questa particolare classifica le Marche si piazzano all’ottavo posto a livello nazionale, precedute da Toscana, con l’11,6%, Lombardia (10,5%), Liguria (9,8%), Emilia Romagna (9,7%), Friuli Venezia Giulia (9,0%), Veneto (8,0%), Lazio (7,7%). "Sono tantissimi gli immigrati - riferiscono fonti di Unioncamere Marche - che spesso, dopo aver lavorato come dipendenti, sentono il bisogno di costruirsi un un futuro attraverso l’avvio di un’impresa, cosa che permette loro di accreditarsi nella comunità dei connazionali e verso la comunità italiana in cui vivono ed operano".

Il contributo di questi piccoli imprenditori è stato, in termini di valore aggiunto, dell’11,5% nelle Marche, superiore alla media nazionale del 9,7% del Prodotto interno lordo del 2007, pari a 4,16 milioni sul totale nazionale di 134,10 milioni, il 3,1% sul dato complessivo. I settori produttivi a maggiore presenza del totale delle 7.782 imprese di cittadini immigrati sono il commercio con 2.796 aziende, le costruzioni con 2.477 imprese, le attività manifatturiere con 1.400 aziende, i trasporti e il facchinaggio con 260 imprese.

Tante sono anche le attività legate all’informatica, anche Internet point, 225, l’agricoltura (204), i servizi vari (156), la ristorazione (146), l’intermediazione monetaria (35), le attività legate alla sanità (14) e la pesca, con 4 imprese. La provincia di Macerata è, nelle Marche, quella a maggiore presenza di imprese individuali costituite da cittadini immigrati, con 2.202 aziende, pari all’8,5%, del totale delle imprese individuali della provincia.

Seguono la provincia di Pesaro e Urbino con 1.931 aziende (7,79%), Ancona con 1.809 imprese (6,67%) ed Ascoli Piceno con 825 aziende (5,86%). Il fenomeno delle imprese di cittadini immigrati è relativamente giovane secondo la Confederazione nazionale artigianato Marche, che cita il Dossier statistico ‘Immigrazione Caritas Migrantes’ e la ricerca della Fondazione Ethnoland. Solo il 15% delle aziende delle regioni del Centro Nord e Nord Est risale a prima del 2000.

Gli immigrati che hanno costituito un’impresa individuale vengono soprattutto da Marocco, Cina, Albania, Senegal, Tunisia, Egitto e Bangladesh. Oltre a crescere i numeri delle imprese, cambia anche la tipologia del lavoratore immigrato, in possesso di maggiori conoscenze, con forte volontà di affermazione, cerca gratificazione e scommette su se stesso.

Negli ultimi quattro-cinque anni, infatti, ad una manodopera straniera scarsamente qualificata, disponibile a fare qualsiasi tipo di lavoro, si è affiancato un alto numero di cittadini stranieri che, in possesso di diplomi tecnici, ambiscono ad avere un riconoscimento delle proprie competenze professionali e, anche per questo, scelgono di diventare imprenditori.

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09 luglio 2009 Ancona la città senza frontiere


Quella di ieri è stata una giornata memorabile per la città di Ancona. Una giornata molto lunga iniziata a metà pomeriggio con due blitz all'interno della zona rossa del porto.
Verso le ore 17.30 una quindicina di attivisti entrano a piedi oltre le recinzione nella zona rossa e si dirigono verso la nave Superfast. Si inizia con un volantinaggio alle autovetture e tir che si stanno imbarcando per spiegare che queste navi spesso vengono utilizzate dai migranti a Patrasso, in cui è presente un campo che accoglie migliaia di profughi in fuga dai teatri di guerra mediorientali e asiatici, che spesso trovano la morte cercando di sfuggire ai controlli e alla militarizzazione dei porti. Chi viene scoperto infatti viene rimbarcato e rispedito indietro, senza alcuna procedura di verifica sul diritto d'asilo.
Nel frattempo via mare si avvicinano due gommoni con circa una ventina di persone a bordo con striscioni e palloncini colorati, sono altri compagni, vengono intercettati dalle forze dell'ordine e fermati ma riescono ad aprire una trattattiva ed ottenere l'attracco in banchina di fianco alla Superfast e unirsi agli altri. Le operazioni di imbarco della nave sono quasi ultimate, si decide di salire nei portelloni bloccando la chiusura e ritardando la partenza di oltre 40 minuti, viene indetta una conferenza stampa.
Intanto a Piazza Roma iniziano i preparativi per il corteo che si snoderà verso le vie del centro per giungere al porto. La piazza si inizia a riempiere intorno alle 19:00, iniziano i primi interventi, si preannuncia un corteo molto colorato e festoso, il richiamo al mare è tangibile decine di balene, delfini, orche, pesci colorati e ciambelle allestiscono il camion e vengono distrubuite tra i manifestanti. I ragazzi dei blitz raggiungono la piazza dal porto in corteo e vengono accolti da un grande applauso.
E' tutto pronto il corteo parte alle ore 19.30 ci sono oltre mille persone.
L'effetto mediatico di intimidazione e di paura di possibili disordini innescato nei giorni precedenti non ha fatto presa sui negozianti, molti sono aperti e fuori dai negozi per vedere la manifestazione.
Le persone si accodano al corteo e all'ingresso del porto si arriva con oltre 1500 persone. Con determinazione viene chiesto che tutto il corteo entri nel porto, oltre le reti, perché oggi in Ancona è la giornata senza zone rosse e senza frontiere.
Attorno alle 20.30 il corteo entra nella zona rossa, è una grande emozioni soprattutto per gli anconetani che da diversi anni sono stati espropriati di un pezzo della loro terra, delle loro origini, dei propri ricordi e perchè no di intimi momenti. Uno splendido tramonto fa da cornice e rende tutto più surreale e affascinante.

Vengono rilasciati in mare fiori di loto con sopra delle candele accese che compongono la scritta no border in ricordo di tutte le persone che per cercare una vita migliore, per scappare da guerre e sopprusi sono morte.
Si susseguono diversi interventi tra cui quelli dei compagni venuti dall' Emiglia Romagna, dell'Umbria, e gli studenti marchigiani dell'Onda, che chiedono anche la libertà dei 21 arrestati lunedì nell'ambito del'operazione Rewind.

Alle 21:00 il corteo si ricompone e torna in piazza.
Com'è andata? bastava vedere gli sguardi e gli occhi felici delle persone per avere delle risposte e capire di cosa la gente ha bisogno. Non snaturiamo le nostre città e rivendichiamo con determinazione i nostri diritti.


Rassegna stampa
10072009 Il messaggero - No global: blitz da mare, bloccato traghetto
10072009 Il messaggero - I no global bloccano il traghetto
10072009 Corriere Adriatico - No Global pacifici, cancelli aperti al porto
10072009 Corriere Adriatico - L'antipasto con il blitz via mare
10072009 Resto del Carlino - Il corteo Anti G8 è andato in porto. Proteste pacifiche e ricordo a Giulini
09072009 AnconaInforma- Manifestazione Anti G8 tutto si è svolto nella regolarità
09072009 Ansa ore 21:32 - G8 corteo centri sociali in "zona rossa" porto di Ancona
09072009 Ansa ore 19:35 - G8 manifestanti bloccano traghetto in Ancona
09072009 Resto del Carlino - Attimi di tensione al porto di Ancona i manifestanti bloccano un traghetto

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Pacchetto sicurezza, la Provincia di Ancona è contraria

"Trasformata l'immigrazione da fenomeno sociale a fenomeno criminale"
La giunta provinciale di Ancona esprime netta contrarietà all'approvazione del Pacchetto sicurezza da parte del governo italiano, con un ordine del giorno votato all'unanimità. All'organo guidato dalla presidente Patrizia Casagrande non piacciono soprattutto l'introduzione del reato di clandestinità e l'istituzione delle ronde.

"Con questo provvedimento afferma la presidente - il governo trasforma l'immigrazione da fenomeno sociale a fenomeno criminale, ponendo gli immigrati in una condizione di inferiorità giuridica, contrariamente a quanto sancito dai principi della Carta Costituzionale".
"Come Provincia di Ancona - continua - siamo da anni impegnati nel perseguimento dell'integrazione sociale e culturale dei cittadini stranieri, consapevoli che il tema dell'immigrazione non può essere banalizzato e, soprattutto, richiede responsabilità e consapevolezza nell'essere affrontato con strumenti e risorse interdisciplinari che consentano di costruire una società fondata sull'uguaglianza e sul rispetto dei diritti. In tal senso, gli importanti risultati raggiunti operando in quest'ottica nel nostro territorio, costituiscono oggi la base imprescindibile per la sicurezza e la crescita civile di tutta la popolazione".
Palese disappunto anche rispetto alle ronde che, secondo l'ordine del giorno approvato, "sono strumenti antidemocratici e anticostituzionali che rischiano di assumere un carattere di propaganda politica illegale e possono contribuire a generare incontrollabili episodi di violenza dettati dalla inadeguatezza di coloro che le andranno a comporre". Da qui l'appello ai sindaci della provincia "non sostenerne la loro istituzione nei territori di competenza".
Ordine del giorno approvato

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09 luglio una giornata senza frontiere





DIAMO IL BENVENUTO AL G8 AD ANCONA!

MANIFESTAZIONE
GIOVEDI' 9 LUGLIO
ore 19.00
piazza Roma - Ancona





Da Vicenza all’Aquila, da Roma ad Ancona, dal 2 al 10 luglio a contestare il G8 della crisi saranno le comunità che difendono i beni comuni dalla devastazione ambientale e dalle basi di guerra, che si battono per il reddito, il diritto alla casa, per estendere spazi di libertà contro i dispositivi autoritari.

Quelle comunità che vogliono riprendersi il diritto di decidere sul loro futuro, e rivendicare indipendenza e autonomia.

Quelle comunità che hanno intessuto reti solidali con le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma che in quei giorni protesteranno contro la militarizzazione della gestione dell'emergenza e per un progetto di ricostruzione sociale dal basso.
Nelle Marche l'appuntamento é al Porto di Ancona, alle porte d'oriente dei nostri territori.
Porte che si vorrebbero chiuse al bisogno di libertà e dignità affidato al mare da migliaia di migranti. Chiuse dalla frontiera della guerra all'umanità in fuga dall'oppressione e dalla disperazione.
Nel porto di Ancona ogni giorno si violano i più elementari diritti umani, si nega sistematicamente il diritto di asilo. Ogni giorno, profughi e richiedenti asilo, uomini e donne che scappano dall'Afghanistan o dall'Iraq, vengono direttamente respinti dalla polizia di frontiera e reimbarcati nel viaggio di ritorno verso l'inferno del campo profughi di Patrasso. Uomini e donne che, come Amir, incontrano la morte soffocati nei container o schiacciati dai tir.
Giovedì 9 luglio vogliamo una Giornata Senza Frontiere: una giornata per liberare il porto di Ancona dalle barriere e dalle gabbie dove si infrangono quei desideri di libertà e dignità che vengono dal mare.
Una Giornata Senza Frontiere per aprire alla cittadinanza senza confini lo spazio negato del porto, perché ritorni ad essere un bene comune di tutta la città.
Una Giornata Senza Frontiere per rivendicare l'indipendenza e l'autonomia delle comunità che vogliono rovesciare la crisi in opportunità di decisione comune sulla trasformazione del presente.
Una Giornata Senza Frontiere per dire basta alla vergogna dei respingimenti, per abbattere l'infrastruttura securitaria del nuovo razzismo aprendo le porte d'oriente alla libertà e ai diritti.

Comunità Resistenti delle Marche contro il G8
Ambasciata dei Diritti
Associazione Ya Basta! Marche

Rassegna Stampa
09072009 Corriere Adriatico - Saranno almeno mille i No Global che sfileranno
09072009 Corriere Adriatico - Negozi e bar chiusi meglio non rischiare
09072009 Corriere Adriatico - Ancona blindata per gli anti G8
09072009 Il messaggero - ore 19 i no global sfilano tra gli agenti anti sommossa
08072009 Il messaggero - corteo anti G8, centro off limits
08072009 Il messaggero - Mille contro il G8, giovedì ad alta tensione
08072009 Resto del Carlino - Centri sociali in corteo contro il G8, vie interdette presidi e transenne
07072009 Il Manifesto - Ad Ancona la giornata senza frontiere
07072009 Il Messaggero - Attivisti anti G8 verso un giovedì ad alta tensione
07072009 Corriere Adriatico - I resistenti anti-barriere fanno tremare il porto
06072009 AnconaInforma - G8, ad Ancona Manifestazione contro i respingimenti
06072009 corriere - Giornata senza frontiere in porto
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Clandestini nascosti tra le angurie in un camion: arrestato l'autista

Erano in 17, tutti afgani. Li hanno trovati in alcune casse su un autoarticolato appena sbarcato al porto di Ancona da una Motonave proveniente dalla Grecia. Sono stati respinti e rimandati al paese di provenienza
Li hanno trovati in un camion nascosti in mezzo ad un carico di angurie: 17 clandestini afgani, stipati in alcune casse su un autoarticolato appena sbarcato al porto di Ancona da una Motonave della Minoan proveniente dalla Grecia. Arrestato il conducente, mentre i clandestini sono stati respinti, rimandati sulla motonave al paese di provenienza.
Durante il controllo del mezzo - spiega il Comando Provinciale della guardia di finanza di Ancona - Il finanziere ha fatto prima spegnere il sistema frigo, spesso utilizzato anche per celare i cattivi odori che si sprigionano in caso di presenza di persone, poi è salito a bordo e ha notato l’irregolare sistemazione del carico nella parte centrale. Rimossa parte del carico, i clandestini sono stati trovati chiusi in casse vuote, ricoperte con contenitori pieni di angurie.
I clandestini, tutti di nazionalità afgana, sono stati affidati al comandante della motonave della Minoan per essere ricondotti al Paese di provenienza in applicazione delle procedure di ‘remissione attiva.
L’autista del camion, di origine bulgara ma residente in Spagna, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il camion e il carico di copertura, 21 tonnellate di angurie, sono stati sequestrati.

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Il pacchetto sicurezza diventa legge: si alla ronde, la clandestinità è reato

Si potranno organizzare le ronde; diventa reato l'immigrazione clandestina. Da oggi il ddl sicurezza è legge dello Stato. L'ok definitivo del Senato è giunto in tarda mattinata con il voto di fiducia: 157 favorevoli tra PdL, Lega Nord e MpA; 124 no; 3 astenuti.
Inasprite pene per gli immigrati. Dopo un lungo braccio di ferro con l'opposizione, la nuova legge impone un giro di vite sugli immigrati irregolari che da oggi rischieranno il processo. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea per verificare
la provenienza dei migranti potrà toccare i 18 mesi (finora il limite era di 60 giorni). Una pena fino a tre anni di carcere è prevista per chi affitta case o locali ai clandestini.
Le ronde. Potranno collaborare con le forze dell'ordine le associazioni di cittadini organizzate in ronde. Le associazioni saranno iscritte in un apposito elenco a cura del prefetto. Sarà un decreto del ministro dell'Interno a disciplinare i requisiti necessari, ma fin d'ora il governo ha assicurato che le ronde non saranno armate.
Ritorna il reato di oltraggio. Aggravanti per i reati commessi su anziani e disabili; introdotte norme più severe contro i graffitari e contro coloro che impiegano bambini per l'accattonaggio. Ritorna ad essere penalmente rilevante il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
SINTESI DEI PROVVEDIMENTI
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