ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

ASSEMBLEA NAZIONALE ACQUA BEME COMUNE



L'intervento di Francesca Continua...

Con la Fredom Flotilla, la solidarietà con il popolo palestinese non si ferma!




Molte navi della Freedom Flotilla 2, fra cui l’italiana “Stefano
Chiarini”, sono ormeggiate da diversi giorni, in porti greci, pronte a partire
per portare solidarietà ed aiuti umanitari nella Striscia di Gaza
assediata.
Le autorità greche stanno impedendo la partenza delle navi e hanno arrestato il capitano di una delle imbarcazioni.
Per sostenere la Freedom Flotilla e condannare il governo greco che con il suo comportamento sta di fatto collaborando con l'inumano assedio israeliano della Striscia di Gaza, la "Campagna Palestina
Solidarietà Marche" invita tutti a partecipare alla conferenza stampa che si terrà in ANCONA SABATO 9 LUGLIO, ALLE ORE 12,00, di fronte alla sede della RAI regionale (di fianco all'ingresso del porto).

ISRAELE ESTENDE L'ASSEDIO DI GAZA FINO ALLA GRECIA
MOBILITAZIONE PER FAR PRESSIONE SUL GOVERNO GRECO


FREE GAZA FREE GREECE Continua...

Ancona – No Rigassificatore! Assedio alla regione, interrotto il consiglio


Bandiere No Api e No Tav insieme ai 500 manifestanti che hanno bloccato a ripetizione l'assise regionale

In un'aula di consiglio regionale blindata la giunta di centro sinistra delle Marche ha inscenato una seduta farsa intenzionata a dare il via libera all'impianto di rigassificazione dell'API, un impianto pericolosissimo per l'ambiente e la salute, posto a soli 16 Km dalla Raffineria Api e a soli 13 Km dal porto di Ancona.

Oltre cinquecento persone sono arrivate da tutta la regione per prender parte al presidio convocato dal Coordinamento No Rigassificatori. E' stato chiaro fin da subito che l'intenzione della Regione era quella di impedire il dissenso all'interno dell'assemblea: una gravissima limitazione della libertà di espressione che i manifestanti non hanno accettato. Così mentre solo a pochi veniva concesso di entrare, la maggior parte dei manifestanti, costretta all'esterno, ha aggirato il blocco imposto dalla polizia, rifiutando l'inaccettabile divieto di poter assistere alla discussione.

Momenti di forte tensione quando gli agenti hanno tentato di fermare gli attivisti, bloccando dall'interno la porta di accesso.

Iniziano i lavori del consiglio regionale, ma vengono ripetutamente interrotti da parte dei manifestanti: prima dalla pressione degli attivisti bloccati e dei presenti in aula che richiedono ed ottengono il libero accesso all'aula; poi dall'ingresso dei rappresentanti della Fiom Fincantieri che stanchi di essere strumentalizzati dal Governatore Spacca hanno chiesto garanzie sul lavoro, rispetto dell'ambiente e un'alternativa a un modello di sviluppo insostenibile per il territorio.

Noncurante di ciò, l'assemblea ha tentato di proseguire con la relazione all'aula del presidente Spacca: una pioggia di banconote raffiguranti il cavallo dell'API è caduta sulle teste dei consiglieri regionali, al culmine di una contestazione crescente che ha completamente sovrastato le parole del governatore costringendo all'interruzione dei lavori.

Dopo un'ora e mezzo di sospensione un'assemblea ormai completamente delegittimata ha comunque dato l'assenso alla costruzione del rigassificatore tra assordanti proteste, decine di bandiere No Centrali Api e No Tav.

La costruzione del rigassificatore è una vergognosa operazione finanziaria, slegata dal fabbisogno energetico del territorio, ma volta solamente ad acquisire una posizione dominante sul mercato del gas. A questo banchetto parteciperà anche la Regione Marche con una quota del 30%, sacrificando sia un territorio stanco di essere asservito alle multinazionali dell'energia, sia i lavoratori stessi della raffineria che – con la graduale dismissione della raffinazione – non saranno necessari per il funzionamento del nuovo impianto.

Con l'approvazione del progetto del rigassificatore è stata scritta una pagina nera nella vita democratica della nostra regione. Una decisione che segna la completa esautorazione e sottomissione della politica agli interessi privati di pochi e sancisce la distanza ormai incolmabile tra i bisogni di un territorio e istituzioni ormai incapaci di rappresentarlo.

Ma quella di oggi è stata anche una straordinaria giornata di mobilitazione, dove la grande partecipazione e la determinazione dei cittadini sta a dimostrare come l'esito di questa vicenda non si concluderà con questo voto farsa.

Sta a dimostrare che la battaglia per i beni comuni, dalla Val Susa alle Marche, non è finita.

Sta a dimostrare come le popolazioni non accettino oltre decisioni calate sopra le loro teste, ma desiderino riappropriarsi del diritto a scegliere sul futuro del proprio territorio.

"Perchè il tempo delle imposizioni autoritarie è finito, la democrazia ce la riprendiamo dal basso"

Ambasciata dei Diritti
Associazione Ya Basta!
Centri Sociali delle Marche
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NO AL RIGASSIFICATORE- dalla seduta del 06 luglio in Regione

Oltre mille persone stanno manifestando in questo momento sotto la Regione Marche per dire con forza e determinazione NO al RIGASSIFICATORE API.

Sono presenti anche i lavoratori Api giunti nel capoluogo con pulman organizzati dalla stessa raffineria, la quale ancora una volta utilizza l’arma del lavoro per puri interessi economici giocando con il destino e il futuro della povera gente.

In tutta questa vicenda un ruolo determinante è certamente quello del presidente Spacca che oltre a comprare pagine intere di giornali ha inviato a tutti i consiglieri e rappresentanti politici, lettere in appoggio al progetto della Raffineria.

Ma tutto questo non è certo servito a fermare la determinazione degli oltre mille cittadini contrari al rigassificatore che poco dopo l’inizio del consiglio regionale hanno lanciato in aula mazzette di soldi con il simbolo dell’API questo a dimostrazione di quanto siano forti gli interessi economici e di quanto sia stata meschina e speculatoria tutta l’operazione.

In Regione sono giunti in corteo anche i lavoratori della Fiom che hanno posticipato il loro martedì della collera per sostenere questa battaglia a difesa dei beni comuni e ribadire ancora una volta la contrarietà al RIGASSIFICATORE.

Al momento il consiglio è stato sospeso e probabilmente la giunta regionale riceverà una delegazione ma la giornata è ancora lunga e questa volta nessuno è disposto ad accettare decisioni e imposizioni calate dall’alto ch sono a discapito del territorio, della salute e del nostro futuro.

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APPELLO ALLA RIFLESSIONE E ALLA RESPONSABILITA’ PERSONALE DEI CONSIGLIERI REGIONALI RISPETTO AL MANDATO ELETTORALE CONFERITO DAGLI ELETTORI

Rigassificatore API Nòva Energia Ancona–Falconara:
Governo significa Responsabilità.


Non possiamo non esternare la nostra più totale delusione e contestazione della bozza di Accordo tra Regione Marche e API sul Rigassificatore offshore a largo di Falconara paventata dalla Giunta Regionale, perchè non soddisfa i requisiti di una proposta tesa alla “bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito che riduca gli attuali impatti ambientali e garantisca la sicurezza sul lavoro e sulla salute, unitariamente alla salvaguardia dei posti di lavoro e dell’interesse collettivo“. La giudichiamo generica e pressapochista, infarcita di promesse, ipotesi e priva di certezze, manifestamente improvvisata e autoreferenziale ad un accordo che sembra già scritto, incapace di tutelare il bene comune. La riteniamo deficitaria infine nell'assolvere al mandato esplicitato con la mozione votata in Consiglio Regionale il 17 maggio scorso, specie nella “necessità di allargare l’orizzonte della riflessione dal rigassificatore all’intero impianto industriale di Falconara e agli interventi in campo energetico su tutto il territorio regionale”. Non solo, si espelle momentaneamente dal dibattito la megacentrale turbogas da 520 MW. Infine sembra sempre più esplicito come la Regione si arrenda ad un autentico “ricatto”, all'uso strumentale delle paure indotte da una crisi generalizzata, alla minaccia di una paventata fuga all'estero e abbandono di una “cattedrale nel deserto”, che agita lo spettro della crisi ambientale e occupazionale.
SICUREZZA:
Nel codice di regolamentazione standard per la localizzazione di terminali GasNaturaleLiquefatto, la SIGTTO (Society of International Gas Tanker & Terminal Operators Ltd) prescrive testualmente:
al punto 1) "Non esiste probabilità accettabile in caso di rilascio catastrofico di GNL"
al punto 2) "I terminali GNL devono essere posizionati in modo che i vapori di GNL conseguenti ad un rilascio non possano coinvolgere popolazioni civili". La presenza della Nave Rigassificatrice coinvolge le popolazioni costiere nei rischi per l’incolumità e la salute, in special modo la città di Ancona a 13 km, (16 km Falconara). Le navi metaniere per arrivare alla piattaforma di scarico incroceranno tutti i corridoi di navigazione delle navi da e per il porto di Ancona. La collisione in mare, il concorso di circostanze sfortunate, l’errore umano, oppure un atto predeterminato (attentato terroristico) rimangono eventi plausibili, ed è per questo che gli organismi competenti in materia di installazioni di terminali marittimi raccomandano di situare questo genere di installazioni assolutamente lontano dalla popolazione. Anche se il rischio di perdere un serbatoio o l’intera metaniera (affondamento) è "estremamente basso", non si possono non effettuare le necessarie valutazioni delle conseguenze in caso di accadimento: esso è un atteggiamento assolutamente ingiustificabile. Affinché un attività industriale sia accettabile, è necessario bilanciare i rischi di eventuali incidenti con le conseguenze che ne derivano, specialmente quando le conseguenze sono severe.
Per queste ragioni è indispensabile che gli scenari di rilascio severo siano valutati!
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