ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

GLI OPERAI DELLA FINCANTIERI OCCUPANO IL COMUNE DI ANCONA


Questa mattina circa 250 operai della fincantieri hanno occupato il consiglio comunale del comune di Ancona, la protesta è tutt'ora in atto (13.40). L'assemblea improvvisata dentro palazzo del popolo chiede a gran voce un consiglio comunale aperto che coinvolga tutta la cittadinanza il sindico Grammilano sembra accogliere le richieste. Gli animi sono tesi ma decisi, la fiom rimanda al mittente il piano dell'amminstratore di fincantieri che promette lavoro al cantiere che per primo accetterà gli esuberi (Marchionni docet). Parallelamente viene mantenuto il presidio in occupazione dello stabilimento dorico, tutta la città è stata chiamata ad esprimere solidarietà con gli operai che non meritano di essere lasciati soli. Continua...

Blitz "No rigassificatori" al convegno di Confindustria


Oggi oltre 50 attivisti appartenenti a centri sociali e al coordinamento “No rigassificatori” hanno interrotto e preso la parola nella seduta del primo pomeriggio dell'incontro “Le giornate dell'energia” organizzato da Confindustria Ancona. L'evento si concludeva con il dibattito “Energie rinnovabili: quale futuro?” tra cui compariva come primo relatore l'amministratore delegato di API Nova energia Giancarlo Cogliati, a pochi mesi dall'approvazione del progetto ammazza-rinnovabili del rigassificatore a 13 Km dalla costa del capoluogo e a pochi giorni dall'uscita delle ricette anti crisi “5 punti per salvare l'Italia” del presidente di Confindustria Marcegaglia. Proprio per questo i movimenti promotori della partecipazione dalle Marche alla giornata di indignazione globale del 15 ottobre a Roma hanno inteso portare in quella sede la ricetta contro la crisi avanzata dai movimenti locali e globali.Durante l'irruzione all'interno della sala sono stati esposti due striscioni sul palco “No rigassificatore” e “Per riprenderci il futuro: energie rinnovabili, beni comuni, reddito garantito”.Il blitz degli attivisti si è concluso con una serie di interventi dal palco, che hanno riscosso anche applausi dalla platea e da alcuni imprenditori operanti nel settore delle rinnovabili, che illustravano ciò che in realtà sta realizzando l'Api nel territorio: un impianto rigassificatore che porterà al massimo 20 nuovi occupati e che avrà una ricaduta gravissima sull'ecosistema circostante e su settori produttivi strategici del territorio come quello delle rinnovabili, della pesca e del turismo.


Il movimento “No rigassificatori” dimostra come l'uscita dalla crisi non sia un fatto scontato e unidirezionale come anche a livello più generale i 5 punti di Confindustria sembrano voler imporre ma che altre soluzioni sono possibili e in costruzione e si prendono il diritto di rendersi visibili anche in occasioni come questa:




  • energie rinnovabili e sostenibili in luogo delle fonti fossili, delle megacentrali e dei rigassificatori



  • reddito garantito in difesa della garanzia dei posti di lavoro



  • rifiuto di pagare il debito causato dalla speculazione finanziaria globale



  • difesa del welfare e dei beni comuni dalle privatizzazioni imposte dei servizi pubblici essenziali


Le proteste continueranno nei territori, a Roma il 15 ottobre e oltre.


La crisi facciamola pagare a chi l'ha prodotta!







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GIOVEDI’ 6 ASSEMBLEA REGIONALE VERSO IL 15 OTTOBRE

La crisi che stiamo pagando è doppia: da un lato sottrazione di ingenti risorse dai bilanci pubblici per la ricapitalizzazione delle banche e dall’altro politiche di austerità per risanare il debito pubblico che tale sottrazione produce. Anni di politiche neo-liberiste all’insegna delle privatizzazioni, delle speculazioni finanziarie, della devastazione ambientale lasciano sul terreno una realtà cruda e violenta: ricchezza e privilegi per i guru della finanza e dello sfruttamento globale, miseria senza diritti e senza prospettive per tutti gli altri.L’economia prende in ostaggio la politica e la centralità del potere legislativo cede il passo a quello esecutivo. Lo spostamento della sovranità verso luoghi transnazionali come la BCE trasforma i governi in meri esecutori di decisioni prese in sedi non elette e fuori da ogni controllo democratico. L’introduzione nelle Costituzioni europee dell’obbligo del pareggio di bilancio è una cessione di sovranità di proporzioni storiche con la quale si afferma che al centro del diritto non devono esserci né le persone né i popoli ma i mercati finanziari.

L’Italia dentro questo scenario ha l’aggravante del Governo Berlusconi e di un modello politico-economico che ha fatto della cancellazione dei diritti dei lavoratori e della mercificazione dei corpi il proprio tratto distintivo. Questo non può essere il nostro mondo. I tatticismi del centro-sinistra, con il tentativo di estendere a livello nazionale la sperimentazione marchigiana dell’asse di governo Pd-Udc, ed il chiaro impegno di voler obbedire agli ordini della BCE, non può essere la nostra prospettiva. Il “Manifesto per l’Italia” di Confindustria, già rivolto al successore di Berlusconi, non può essere Il nostro futuro.

Costruire un’alternativa che restituisca diritti, dignità, lavoro, reddito, sovranità è una possibilità concreta ed urgente di cui dobbiamo farci carico in prima persona. A partire dalle Marche dove la crisi, come ovunque, distrugge posti di lavoro, impatta sui territori con opere devastanti per l’ambiente e per la salute dei cittadini, fa aumentare la precarietà tra i giovani provocando uno stato d’emergenza che colpisce anche gli immigrati con politiche dei respingimenti, come dimostra la drammatica quotidianità al Porto di Ancona.

Il 15 ottobre una mobilitazione che si ritrova dietro lo slogan comune “«United for global change», porterà l’indignazione nelle capitali euro-mediterranee e che in Italia si dispiegherà in una grande manifestazione a Roma. Una data fondamentale dalla quale iniziare a costruire un’alternativa politica fondata sui beni comuni, sulla difesa e l’estensione del contratto nazionale di lavoro e dei diritti sanciti dallo Statuto dei lavoratori, su una radicale riforma del welfare a partire dal reddito minimo garantito e dalla difesa dei servizi pubblici locali contro ogni tentativo di privatizzazione. Ma anche una data da cui possa partire una mobilitazione permanente nei singoli territori che sappia dimettere dal basso il Governo Berlusconi.

Il 15 ottobre deve essere qualcosa di più di una manifestazione e qualcosa di più di un giorno: deve essere un percorso che vive nei nostri territori e che giunge al 15 ottobre per oltrepassarlo. Perché vogliamo che il 15 ottobre sia da subito anche l’occasione per una riflessione profonda tra soggetti e soggettività politiche, sindacali e sociali che abbia al centro la problematica della costruzione di un nuovo spazio pubblico che sia motore di mobilitazione, inclusivo e non autosufficiente, ma anche luogo di costruzione dal basso di un’alternativa reale.

Giovedì 6 ottobre alle ore 21 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un’assemblea per preparare al meglio la partecipazione alla manifestazione del 15 a Roma e iniziare a confrontarsi su un percorso di mobilitazione che ci veda protagonisti nei nostri territori.


Promotori

Francesca Alberti, Enza Amici, Alfredo Antomarini, David Bastioli, Paolo Battisti, Margherita Barocci, Oskar Barrile, Nadia Bertini, Marco Bocci, Carlo Brunelli, Danilo Burattini, Janita Biondi, Loris Calcina, Luca Canonici, Giancarlo Centanni, Christofer Ceresi, Gabriella Ciarlatini, Giuseppe Ciarrocchi, Tommaso Cingolani, Evasio Ciocci, Paolo Cognini, Francesco Coltorti, Massimo Corinaldesi, Stefano Crispiani, David Cristofaro, Susanna Ciumelli, Daniele Dubbini, Ilaria Fava, Roberto Frey, Maurizio Foglia, Alessio Giorgetti, Andrea Giorgi, Valentina Giuliodori, Fausto Gullini, Nicola Mancini, Roberto Mancini, Milvia Marzioni, Edoardo Mentrasti, Rossana Montecchiani, Daniele Mori, Ennio Pattarin, Marcello Pesarini, Tiziano Polidori, Giuseppe Postacchini, Pierpaolo Pullini, Fabrizio Recanatesi (Reka), Emanuele Rossi, Cinzia Ruggeri, Sergio Ruggeri, Sergio Sinigaglia, Andrea Spedicato, Emanuele Tartuferi, Valeria Tizzoni, Sergio Zampini..
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